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Forte dei Marmi, festa oltre le boe: è in arrivo un’ordinanza. Il Wwf pronto a denunciare Gurulandia

di Gabriele Buffoni

	Il volantino diffuso a Forte per il boat party fissato per sabato
Il volantino diffuso a Forte per il boat party fissato per sabato

Confronto tra i Comuni della costa e la Capitaneria di Porto di Viareggio: cosa trapela sul provvedimento anti-boat party

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FORTE DEI MARMI. È oggi, lunedì 4 agosto, il giorno decisivo per l’ordinanza anti-feste oltre le boe. Dopo il boat party dello scorso 19 luglio al largo del pontile di Forte dei Marmi e il secondo – stavolta in grande stile, con al centro dell’organizzazione il patron del famosissimo podcast Gurulandia (che vanta centinaia di migliaia di follower sui social) – in programma nel pomeriggio di sabato sempre nella zona del pontile fortemarmino, i Comuni della costa cercano di correre ai ripari.

Il tema

Come annunciato nei giorni scorsi dal Tirreno, infatti, è fissato per la mattinata odierna un vertice tra i sindaci costieri della Versilia (quindi Forte dei Marmi, che ha sollevato la questione in quanto direttamente coinvolto dal fenomeno, ma anche Camaiore e Viareggio) e la Capitaneria di Porto di Viareggio per decidere chi dovrà emettere l’ordinanza: se i singoli Comuni (a discrezione quindi dei sindaci dei vari territori) o se ci sarà invece un atto unitario dei militari controfirmato dai primi cittadini della riviera. Un provvedimento, insomma, sembra ormai in procinto di arrivare sulla falsa riga di quanto già emesso da vari Comuni del sud Italia (a partire da Acireale) che hanno vietato l’uso di diffusori di musica ad alto volume entro i 500 metri dalla linea di costa.

L’ordinanza in arrivo

È proprio sulla distanza dalla riva però che si gioca l’attendibilità di un simile provvedimento. Perché a differenza di una località incassata in un golfo, la costa della Versilia è pressoché lineare. E il limite della balneabilità fissato con le boe dista già 300 metri. Non a caso già in occasione della festa del 19 luglio le barche, i gommoni e le moto d’acqua di chi ha partecipato si erano radunate a circa 500 metri, ma nonostante la distanza il fastidio per chi sulla riva cercava relax (e magari l’occasione per schiacciarsi un pisolino sotto l’ombrellone) è risultato notevole e diffuso. «Purtroppo oltre i 500 metri si può fare ben poco» aveva dichiarato nei giorni scorsi al Tirreno lo stesso sindaco di Forte Bruno Murzi. D’altro canto il codice della navigazione non impone limiti (fermo restando l’obbligo, per chi guida il natante, di mantenersi sobrio: su questo potranno vertere i controlli della guardia costiera): le norme, a quella distanza, non vietano né gli assembramenti di barche né la diffusione di musica ad alto volume. Fermo restando i limiti ambientali dettati dall’inquinamento acustico, ma solo l’Arpat potrebbe eventualmente rilevarli e valutare se, a riva, il suono possa o meno superare i limiti di legge. Uno scenario alquanto improbabile.

Il Wwf contro Gurulandia

Nel frattempo, proprio sotto il profilo ambientale, a scagliarsi contro gli organizzatori della nuova festa in programma al largo del pontile è il Wwf. Che si dichiara pronto a «denunciare penalmente Gurulandia e gli organizzatori per maltrattamento di animali marini, in questo caso delle tartarughe marine che in questo periodo stazionano davanti alla costa apuo-versiliese per deporre le uova. Attualmente sono nove i nidi presenti – spiegano dall’associazione – ma da Viareggio alla Liguria sono numerosi i tentativi di deposizione. Se finora i pericoli erano rappresentati da attività lungo la costa, ora il rischio arriva direttamente dal mare con attività inutili e dannose per questi animali. Il rilascio di onde sonore come la musica in mare, specie se ad alto volume, può disturbare le tartarughe causando loro la perdita temporanea dell’udito e creando problemi al loro orientamento». 


 

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