Temporali violenti e grandine in Toscana, l’estate turbolenta ha una causa ed è nel mare: la spiegazione del meteorologo
Da Marina di Grosseto a Livorno, temporali intensi e forti venti sorprendono le spiagge toscane. Il meteorologo Mario Giuliacci spiega come il mare più caldo alimenti fenomeni atmosferici più violenti
Sulla spiaggia assolata cala l’oscurità. A nord il cielo si fa grigio, poi color piombo, quasi nero. Si alza il vento, gli ombrelloni si scoperchiano, volano i giocattoli dei bambini. I bagnini corrono su e giù sulla battigia: «Presto, andate via, cercate riparo». Così a Marina di Grosseto, ieri (domenica 3 agosto), e in tutte le spiagge della costa toscana. Temporali, grandine, vento, fuggi fuggi dagli arenili. E perfino l’allerta meteo. Colpite, soprattutto, le province di Livorno, Pisa, Siena, Arezzo e Grosseto. Un singolare inizio d’agosto. Ma la spiegazione c’è.
«I temporali hanno come carburante il calore», spiega il colonnello Mario Giuliacci, volto storico della meteorologia italiana. «Questo calore lo hanno sempre avuto – prosegue – oggi come mille anni fa. Oggi però il pianeta si è riscaldato. In media, di un grado, ma nel Mediterraneo di 2 gradi. Ciò significa le perturbazioni, già sull’Atlantico, trovano un mare più caldo. E un mare più caldo significa anche che evapora di più. E siccome il vapore acqueo condensa e libera calore, si ha altro calore, che dà ulteriore carburante al temporale». Ecco spiegata la violenza dei fenomeni attuali.
La grandine la si è vista in particolare nel Livornese. «Le correnti ascendenti – spiega Giuliacci – possono raggiungere anche 20 metri al secondo se il temporale è ben carburato. Il chicco di grandine nasce da un embrione nella parte più bassa della nuvola a mille metri di quota. Il cristallo di ghiaccio cattura goccioline di acqua e si ingrossa, ma le correnti ascendenti lo portano in alto per dieci chilometri. Mentre va su, cattura altri cristalli di ghiaccio. Giunto in cima, le correnti ascendenti cessano, lui ricade in basso e, nella discenda, cattura altri cristalli di ghiaccio. Poi le correnti ascendenti lo riportano su e lui torna a catturare cristalli di ghiaccio, ingrossandosi sempre di più. E sale e scende tante volte, quanto le correnti ascendenti lo sostengono».
Insomma, una specie di ascensore atmosferico. «Se le correnti sono forti – spiega Giuliacci – fa anche cinque, sette loop. In questo modo si fa una grandine di 3 centimetri. Se riesci a raccogliere un chicco e lo tagli a metà, vedi che dentro ha tanti cerchi concentrici, quante sono state le volte che il chicco ha fatto il giro prima di cadere al suolo». Come i cerchi che indicano l’età nei tronchi d’albero.
Particolarmente pericolosi sono i fulmini. «Un temporale forte – spiega Giuliacci – si riconosce proprio dai fulmini fitti, uno ogni due secondi. Anche qui: su per giù il numero di temporali è quello del passato, ma percentualmente se 50 anni fa, su 100 temporali, quelli cattivi erano 10, ora sono 30».
La perturbazione sta tuttavia allontanandosi. «Nei prossimi giorni – assicura il colonnello – parleremo solo di caldo. Questa parentesi di 15 giorni in compagnia dell’Anticiclone delle Azzorre è stato un regalo per chi soffre il caldo. Ma da mercoledì, giovedì arriverà l’Anticiclone Africano su tutta l’Italia con temperature di oltre 35 gradi tranne che nel Triveneto, nelle Marche, in Abruzzo, Molise e Liguria, oltre che sulle zone costiere che possono beneficiare della brezza marina. E sarà così almeno fino a Ferragosto».