Eccellenze
Furti in casa a Livorno: il prefetto convoca le forze dell'ordine
Obiettivo una strategia integrata per controlli più efficaci. Giancarlo Dionisi: «Poi incontrerò i cittadini nei Consigli di zona»
LIVORNO. «Il fenomeno dei furti nelle abitazioni e dei tentativi di effrazione nelle case e nei negozi è un tema che, comprensibilmente, genera preoccupazione tra i cittadini. Si tratta di episodi che toccano la sfera più intima delle persone e che richiedono un impegno forte e coordinato delle istituzioni. Per questo ho deciso di convocare per domani mattina (stamani per chi legge ndr) un vertice dedicato con le forze di polizia – polizia di Stato, Arma dei carabinieri e guardia di finanza – per un approfondimento dettagliato del fenomeno e per definire azioni operative concrete da attuare nell’immediato. L’obiettivo è costruire una strategia integrata, che rafforzi il presidio del territorio nei punti e negli orari maggiormente sensibili, sfruttando in modo coordinato le capacità investigative, l’elaborazione dei dati e le tecnologie oggi disponibili».
Una riunione con le forze dell’ordine della città: l’ha convocata per la mattinata di mercoledì 10 dicembre, nel Palazzo del Governo, il prefetto Giancarlo Dionisi. Obiettivo dare una risposta immediata ai cittadini dopo l’escalation dei raid nelle case che sta avvenendo da una decina di giorni. Come riportato dal Tirreno, infatti, sono almeno sei i colpi avvenuti nelle abitazioni dal 30 novembre ad oggi: in piazza 185° Reggimento artiglieria Folgore, dove i ladri hanno tagliato una cassaforte portando via cinquemila euro in gioielli, nella villa di Antignano di un docente universitario (stesso bottino fra oro e preziosi, oltre a 1.500 euro in contanti), in via Grotta delle Fate (cassaforte spaccata, cinquemila euro di gioielli), in viale Rosa del Tirreno (anche in questo caso “forziere” scassinato e bottino di ben 60mila euro fra oro e preziosi), via Terreni, dov’è stata rubata una collanina d’oro dal valore di mille euro, e infine in un appartamento di via del Vigna, nel quartiere delle Sorgenti, dove una coppia di ottantenni domenica scorsa è rientrata in casa trovando tutte le stanze a soqquadro e circa 500 euro mancanti di un cassetto della camera da letto. Episodi che si sommano al raid ben più ingente avvenuto qualche settimana fa in viale Italia, all’altezza della Terrazza Mascagni, dove in un appartamento disabitato i malviventi hanno portato via 300mila euro di gioielli contenuti in una cassaforte, un “tesoro” appartenuto a un parente di chi ci abita.
Prefetto, siamo di fronte a un’escalation di furti nelle case che, già negli anni scorsi, si è concretizzata fra novembre e dicembre. Un andamento nazionale, questo. L’incontro con le forze dell’ordine rappresenta un primo passo per rafforzare il sistema di sicurezza?
«A seguito di questo incontro con le forze dell’ordine, incontrerò anche i Consigli di zona delle aree maggiormente esposte, organismi fondamentali di partecipazione decentrata ai quali intendo rivolgere un appello diretto alla collaborazione. Il loro contributo, fatto di ascolto del territorio, vicinanza alle comunità e capacità di intercettare segnali deboli, è essenziale per una prevenzione efficace».
Una collaborazione pubblico-privata per coinvolgere al meglio la comunità.
«La sicurezza è un bene comune: nessuna istituzione può essere efficace senza il coinvolgimento attivo dei cittadini e nessun cittadino deve sentirsi solo di fronte a minacce che riguardano le proprie case o le attività commerciali. Per questo vogliamo rafforzare una collaborazione continua e strutturata tra forze di polizia, residenti, associazioni civiche e operatori economici. Invito i cittadini a denunciare sempre, anche quando non si registra un danno patrimoniale evidente o quando il furto non è stato portato a termine. Ogni denuncia fornisce elementi preziosi che consentono alle forze dell’ordine di elaborare una geolocalizzazione precisa, aggiornata e tecnologicamente avanzata dei fenomeni, migliorando così la capacità di prevenzione e intervento».
Che altri consigli dà ai cittadini livornesi?
«Invito a utilizzare con fiducia le reti di vicinato e a segnalare ogni situazione anomala o sospetta. Si tratta di buone pratiche che, se coordinate con le centrali operative delle forze di polizia, possono davvero fare la differenza: dal suggerimento sulle misure di protezione più adeguate, fino alla possibilità – laddove tecnicamente possibile – di integrare gli impianti di sicurezza privati con sistemi di allerta rapida verso le forze dell’ordine. Livorno dispone di una comunità vigile, solidale e partecipe. La prefettura e le forze di polizia sono impegnate con determinazione per garantire un presidio efficace e per affiancare i cittadini nella protezione dei loro beni e della loro serenità. La strada è quella della collaborazione, della condivisione delle informazioni, della tecnologia e della presenza sul territorio, ma soprattutto della concretezza: un metodo che guarda alle soluzioni reali, quotidiane, e che si sviluppa lontano da qualsiasi retropensiero ideologico. Perché la sicurezza delle persone è un valore che richiede fatti, ascolto e responsabilità condivisa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
