Il Tirreno

Prato

Il terremoto giudiziario

Prato, caso Bugetti. Il Pd rinvia la resa dei conti e il segretario Biagioni dà la colpa alla destra: «Solo fango»

di Paolo Nencioni

	Marco Biagioni insieme alla sindaca Ilaria Bugetti il giorno delle elezioni
Marco Biagioni insieme alla sindaca Ilaria Bugetti il giorno delle elezioni

La relazione alla direzione Dem: «Mi assumo la responsabilità, ma il governo ha negato a Prato quello che le spettava. Affondano la città pur di ottenere il potere»

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PRATO. La resa dei conti interna al Partito democratico, ammesso che un giorno ci sia, per ora è rimandata. Il motivo è semplice: non conviene a nessuno. Nè ai “giovani turchi” guidati dal segretario Marco Biagioni che alla fine del 2021 hanno preso il controllo della Federazione provinciale; né ai riformisti di Matteo Biffoni che coi giovani hanno convissuto un po’ forzatamente e ora, dopo le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti indagata per corruzione, potevano pensare a una rivincita. La priorità in questo momento è un’altra: raccogliere i cocci e tentare ripartire riconquistando la fiducia di un popolo smarrito da quello che legge sui giornali. Impresa non facile. Per questo oggi, 24 giugno, il segretario Biagioni ha riunito prima la segreteria in via Carraia e poi, dopo un’eternità, la direzione alla Casa del popolo di Vergaio. Rompere non conviene ai riformisti perché tutti sono ben consapevoli che li si potrebbe accusare di essere sbarcati ieri da Marte e di tentare di scaricare su altri responsabilità che in parte portano sulle proprie spalle. E ovviamente non conviene ai “giovani turchi” che hanno ancora il controllo della Federazione. Dunque Marco Biagioni sembra destinato a rimanere in sella almeno fino al congresso che si terrà dopo le elezioni regionali (sgravato anche di quel doppio ruolo di segretario-assessore che aveva fatto storcere il naso a più di uno, visto che assessore non lo è più). Ma qualche risposta la dovrà pur dare, visto che lui stesso si è sempre definito il garante politico dell’accordo che ha portato al “campo largo” (l’alleanza con M5S e Avs) e all’elezione di Ilaria Bugetti. E le risposte ha iniziato a darle stasera in segreteria e poi in direzione. Ecco alcuni stralci della relazione che ha letto alla direzione, dove si coglie un’assunzione di responsabilità, ma che poi diventa subito un attacco al centrodestra.

L’assunzione di responsabilità

«Fondamentale è che la nostra classe dirigente, io per primo, si assuma la piena responsabilità del percorso che ci ha condotti fin qua e del momento politico estremamente serio che stiamo attraversando – ha detto Biagioni – In questi giorni tanto si è detto sul nostro partito. Anche in maniera fraudolenta e ingenerosa. Noi non ci sottraiamo mai a una presa di coscienza e a metterci in discussione, ma non posso accettare gli attacchi e il racconto che è stato fatto del nostro partito. Vogliamo riaffermare il valore fondante, per la nostra comunità democratica, della legalità, della trasparenza e della correttezza, tanto nell’agire quotidiano quanto nella dignità delle Istituzioni democratiche. Voglio però essere chiaro: il Partito democratico e i suoi dirigenti non scappano dai processi, ma si difendono nei processi. Qui sta la differenza tra noi e le forze di destra che oggi sono al governo del Paese».

L’attacco al centrodestra

«Cosa ci stanno dicendo dalla destra? Che finora non hanno dato risposte perché al governo della città c’era il centrosinistra? Le risposte possono essere solo due: o sono dei millantatori - e nelle prossime settimane non vedremo un accidente - oppure in questi mesi hanno minato il principio di leale collaborazione tra le istituzioni, negando a Prato quello che Prato doveva avere. In entrambi i casi siamo di fronte a un fatto inquietante che non è teso a colpire solo il nostro partito, ma a rimettere in discussione tutte le rappresentanze storiche di questa città, comprese le associazioni di categoria, i sindacati, e le realtà che animano il nostro territorio. C’è un disegno chiaro che vuole mettere in discussione l’intera struttura che tiene salda la nostra città: quello della collaborazione e della cooperazione tra mondi civici, rappresentanze e istituzioni per il bene comune. Quella struttura che ha reso Prato e la Toscana un territorio ricco e accogliente, aperto alle sfide della contemporaneità.
Il “sistema del fango”
«Siamo di fronte a un vero attacco della destra che in maniera scientifica gioca sulle contraddizioni di un territorio complesso, usando formule semplificate che arrivano alla pancia, senza alcuna volontà di risolvere i problemi, ma di alimentare la rabbia per un facile consenso. Questo è il sistema destra: arrivare ad affondare una città pur di ottenere il potere. Siamo di fronte al potere per il potere, a qualsiasi costo. Nessuna idea, nessuna soluzione, solo fango; non verso il Pd, ma verso un’intera città. Il sistema del fango».
«Nessuna ammissione di colpevolezza»

«E qui ci tengo a sottolineare un punto dirimente – ha detto Biagioni – Mi assumo la piena responsabilità di questo momento politico. Ma nessun passo indietro, nessuna ammissione di colpevolezza rispetto ad un partito che agisce nella trasparenza, affermando con forza il valore, l’impegno e il lavoro quotidiano per contrastare ogni forma di abuso, d’ingiustizia e opacità. Un partito che ha scelto da che parte stare fin dalle proprie radici: dalla parte della legalità, del lavoro dignitoso, dell’etica pubblica. Che sostiene chi ogni giorno combatte le mafie, lo sfruttamento, le disuguaglianze, le discriminazioni. Questa è la nostra identità».
Il commissario prefettizio
«Il Ministero dell’Interno nominerà un commissario prefettizio che avrà il compito di gestire l’ordinaria amministrazione e portarci al voto. Su questo vigileremo con grande attenzione perché servirà una figura di grande esperienza, capace di essere subito operativa. Chiediamo al governo di capire che Prato è una città operosa, un distretto di attività economiche che devono essere supportate quotidianamente da un'azione amministrativa coordinata e che dopo le alluvioni (e i mancati ristori) non può fermarsi. Detto questo, il Partito democratico, sin da ora, si mette a completa disposizione del futuro commissario e delle sue strutture».
Il “campo largo”
«Prato - e lo rivendico - è la prima grande città in cui uno schieramento progressista, composto da Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra e liste civiche moderate, ha lavorato a un programma comune, vincendo poi le elezioni. Quello che viene chiamato campo largo e che i numeri dicono essere l’unica strada possibile per battere Giorgia Meloni e le destre. E questa risposta la daremo insieme ai nostri alleati che già nei prossimi giorni, come Pd, incontreremo per fare tutte le interlocuzioni e le valutazioni del caso. L'unità delle forze progressiste - e, fatemelo dire, l’unità del Partito democratico - sono necessarie per affrontare questa difficile fase».
«Il voto? Noi siamo pronti»
«Chi ci vorrebbe in un angolo non ha capito che siamo pronti ad andare al voto anche domani, forti delle nostre idee e dei nostri valori. Il punto è la città non il Partito democratico».
«Ripartire dal basso»
«Ripartiremo da quel metodo programmatico lungimirante e dal basso che ha ingaggiato cittadini e rappresentanze, dal progetto politico che ci ha visti costruire un’alleanza con la città, che lo scorso anno ci ha visti vincere col 52% dei voti, rendendoci un modello a cui guardare per il livello regionale e nazionale. Lo faremo col nostro spirito di umiltà, mettendoci in discussione se necessario, per allargare e migliorare la nostra proposta politica. Lo faremo a tutti i livelli, dentro e fuori dal nostro partito, con l’orgoglio di una comunità politica che c’è e ci sarà sempre per il proprio territorio e per il paese. Inizia una nuova era per il Pd, per il campo progressista e per la città. Un’era dove deve essere dato ancora più spazio a una generazione politica nuova. E non parlo di una generazione anagrafica, ma di persone e sensibilità che qui possono trovare cittadinanza. È il tempo di non chiuderci nei nostri steccati, ma di aprirci ancora di più».

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