Viareggio, il parcheggio selvaggio investe anche il sagrato
La parrocchia di San Paolino corre ai ripari: «Sarà recintato». Ma la mancanza di posti auto scatena la rabbia dei cittadini
VIAREGGIO. «Ecco il nuovo parcheggio su via Mazzini» ironizza qualcuno alla vista delle macchine ormai quotidianamente parcheggiate sul sagrato della chiesa di San Paolino. Una brutta abitudine che ha preso il via una volta che, terminati i lavori di rifacimento di via Mazzini, la strada è arrivata praticamente allo stesso livello della piazzetta antistante la chiesa, vista anche la rimozione dei pali con catena che prima precludevano l’accesso (consentito solo in caso di funerali, matrimoni e altre occasionali funzioni).
L’occasione fa l’uomo ladro e dunque, anche in assenza di strisce o cartelli che segnalino un’area di sosta, il sagrato di San Paolino è costantemente occupato da svariate vetture. Le immagini delle auto di fronte a San Paolino hanno ulteriormente scaldato il dibattito sul problema del parcheggio in centro città: troppi pochi posti, specialmente considerato l’aumento di popolazione in estate e la presenza di alcuni cantieri – piazza Piave, entrata della pineta su via Vespucci, parcheggio ex Gasometro – che riducono ulteriormente il numero.
Bussolotti a San Paolino
«Contattata la parrocchia, ovviamente non contenta della situazione, mi è stato detto che a breve verranno messi bussolotti in cemento per impedire l’accesso al sagrato – spiega Alessandro Santini, capogruppo della Lega in consiglio comunale – una sosta selvaggia delle auto causata dal rifacimento di via Mazzini». La parrocchia, dunque, si tutela come può e questi nuovi bussolotti puntano a ripristinare l’utilizzo del sagrato per come era prima della neonata via Mazzini, ovvero con un passaggio carrabile consentito solo occasionalmente.
La rabbia in centro
La questione delle macchine parcheggiate a San Paolino, come detto, ha dato nuova linfa alla discussione sul tema dei parcheggi in centro, insufficienti a detta di commercianti e residenti. «Il problema dei parcheggi è grosso, mi pare che ci sia l’intenzione di pedonalizzare il più possibile ma bisogna tenere di conto la tipologia di città che è Viareggio e anche le abitudini e le necessità delle persone, del loro modo di fruire il centro – dice Simone Del Tevere dell’omonima calzoleria in via Mazzini – con la nuova via abbiamo perso un grande numero di posti e questo fatto certamente si fa sentire».
Anche spostandosi verso il mercato, con piazza Cavour in attesa di tornare a essere il cuore pulsante della città, il problema non cambia. «Cercare parcheggio in centro è una tragedia, visto che ormai la media è quasi di due macchine a persona – afferma Stefano Lazzarini, storico esercente del Piazzone – poi in questo periodo, quando a giro ci sono anche turisti e proprietari di seconde case, è bene cercare di spostare la macchina il meno possibile perché non è detto che il posto si ritrovi. La riapertura dell’ex Gasometro sarà una boccata d’ossigeno da questo punto di vista, ma più che altro per i turisti perché non penso che i residenti vorranno pagare due abbonamenti». L’ex gasometro, appunto, è il grande punto interrogativo dei residenti della zona. «Intanto non si capisce perché, nonostante i lavori siano conclusi da un po’, non venga riaperto – spiega Mario Baldaccini, residente in via Verdi – poi comunque speriamo di poter trovare una sorta di accordo tra noi residenti delle vie intorno al parcheggio e i nuovi proprietari: sarebbe impensabile dover pagare la Mover e poi anche la sosta all’ex Gasometro». Il problema di trovare parcheggio in centro, chiaramente, riguarda anche chi abita in zone periferiche. «È un problema che tocca la città tutta – dice Giuseppe Di Cecio, residente all’ex Campo d’Aviazione - ed è anche il motivo per cui in molti scelgono di lasciare la città».
Una scelta drastica
Parlando di chi lascia il centro, è significativa la testimonianza di Paola Lepori, residente di via Mazzini. «La vita in centro, con questo problema del parcheggio, è diventata impossibile e quindi ho deciso di prendere casa in un’altra zona della città – racconta al Tirreno – lavoro in una struttura sanitaria a Pisa ma invece di usare la macchina, visto che una volta spostata è quasi impossibile ritrovare posto vicino, vado con il treno. Questo significa che tutti i giorni, di mattina presto o la sera tardi, percorro via Mazzini a piedi fino alla stazione. E vi assicuro che c’è da avere paura». Al problema del parcheggio infatti si aggiunge anche quello della sicurezza. «Per me non è più sostenibile vivere in questo modo e ho quindi deciso di vendere casa, per spostarmi in una zona più periferica».