Pinocchio, c’è un piano da 100 milioni di euro per rilanciare il parco di Collodi: chi lo finanzia e perché
A Pescia in consiglio comunale emerge la clamorosa indiscrezione
PESCIA. Cento milioni di investimenti su Collodi. A tanto ammonterebbe, secondo quanto dichiarato dal sindaco di Pescia, Riccardo Franchi, nella seduta del consiglio comunale di giovedì 31 luglio, il valore del progetto che la costituenda società di cui faranno parte, oltre alla Fondazione nazionale Carlo Collodi, la Costa Edutainment spa e il gruppo lombardo FBH (famiglia Bertola), già proprietario di Villa e Giardino Garzoni, dovrebbe realizzare per il rilancio del parco di Pinocchio.
«È un’opportunità»
Ad offrire la sponda alla discussione è l’interrogazione presentata dal consigliere Oreste Giurlani (Pescia Cambia), che sulla scorta dell’astensione del sindaco all’ultima assemblea dei soci della Fondazione e del voto negativo al bilancio della stessa, ha domandato perché l’ingresso di soggetti privati nel parco di Collodi «deve essere visto come un problema invece che come un’opportunità, e se esistono proposte alternative che possano garantire lo sviluppo di Collodi, della sua offerta ludica, didattica e turistica».
Trasformazione epocale
«Sarebbe folle dire no a un progetto di 100 milioni di euro», ha replicato Franchi, spiegando che l’astensione dell’amministrazione (che è stata fatta mettere a verbale come ha ribadito più volte) non vuole essere una preclusione al piano di sviluppo di Collodi. «È il senso di responsabilità ad averci fatto astenere in quella sede – ha precisato il primo cittadino – perché prima di esprimere un parere definitivo sul futuro di Collodi, come amministrazione chiediamo che questo progetto venga sviscerato. Si tratta di una trasformazione epocale non solo per il parco, ma per l’intero territorio e quindi lo sviluppo del centro, delle attività di Collodi, della viabilità. Siamo consapevoli che una svolta ci debba essere, ma come tutte le cose importanti merita una valutazione attenta, in senso propositivo, non certo per demolire, ecco perché non può essere una decisione che si può liquidare in un incontro. Dobbiamo farci garanti coi cittadini di quanto verrà realizzato, senza nessuna preclusione come abbiamo garantito ai privati a cui abbiamo chiesto ulteriori incontri. Quindi nessun allarme. Conoscere i dettagli del progetto metterà il Comune nella condizione di poter essere di supporto e dare un contributo alla sua realizzazione».
Passivo di 3 milioni
Per quanto riguarda il voto contrario al bilancio della Fondazione Collodi, poi, il sindaco ha sottolineato che sono presenti tre milioni di passivo in quel bilancio. «Mi meraviglio che non se ne sia discusso nei consigli comunali degli anni scorsi», ha sottolineato a tal proposito. L’amministrazione, dunque, vede nel progetto del parco un’opportunità, ma a cui guardare con una certa «prudenza» e per il quale si riserva ulteriori approfondimenti e chiarimenti da parte degli investitori. «Una pagina bianca ancora da costruire – l’ha definita, infine, Franchi – è opportuno che venga scritta insieme».
Mancano i dettagli
«Rispetto a questo percorso si devono accelerare i tempi – ha incalzato Giurlani – chiediamo che venga verificato il progetto, anche dal punto di vista urbanistico (ma non dovrebbero esserci problemi di conformità) perché i privati possono aspettare, ma anche prendere altre decisioni». Anche su questo il sindaco è stato rassicurante. «Abbiamo già parlato coi privati in assoluta armonia – ha evidenziato ancora Franchi ieri in consiglio comunale– ci è stato risposto che ci saremmo rivisti per approfondire ed entrare nei dettagli». Infine, Giurlani ha sottolineato come le difficoltà finanziarie della Fondazione derivino da investimenti e acquisizioni per lo sviluppo del parco. «La Fondazione va salvaguardata – ha detto l’ex sindaco – va fatta tornare quella per cui è nata, ovvero espressione di indirizzo culturale, anche perché senza i privati il parco e la Fondazione sono condannati ad un inarrestabile declino».