Gino Cecchettin a Livorno: «Dieci giorni prima chiesi a Giulia come andasse. Mi rispose “papà tutto sotto controllo”»
A Effetto Venezia la forza di un grande uomo: piazza del Luogo Pio gremita per ascoltare il padre di Giulia, la studentessa uccisa dall’ex fidanzato
LIVORNO. «Dieci giorni prima chiesi a Giulia come andasse, sapevo che Filippo continuava, per tornare assieme. E lei mi rispose “tranquillo papà, tutto sotto controllo». Dieci giorni dopo la tragedia che ha sconvolto l’Italia intera. La ripercorre, a Effetto Venezia, Gino Cecchettin, padre di Giulia la studentessa uccisa dall’ex fidanzato l'11 novembre 2023 a Fossò, nella città metropolitana di Venezia e vicino a Padova.
Il padre di Giulia è in una piazza del Luogo Pio, gremita. Una piazza col groppo in gola. Al talk ci sono Grazia di Michele, direttrice artistica di questa 40esima edizione di Effetto Venezia dedicata alla donne in tutte le loro declinazioni che chiuderà domenica 3 agosto. Sul palco anche il sindaco Luca Salvetti. Sua la domanda: «C’è un motivo della forza della drammaticità che la storia drammatica di Giulia ha tramesso ai giovani e tutta Italia?».
«Ci sono più motivi – risponde Gino Cecchettin – Giulia rappresentava un po’ lo stereotipo di figlia ideale, dagli occhi trasmetteva felicità e bellezza. Ci siamo sempre reputati una famiglia nella norma. Poi ci siamo scoperti che la violenza era in casa senza vere avvisaglie. Avevo chiesto a giulia come stava andando 10 giorni prima della sua uccisione. Filippo continuava per tornare assieme a Giulia. Ma lei mi rispose “Stai tranquillo papa, tutto sotto controllo». Poi la tragedia.
In piazza del Luogo Pio, sotto il cielo di Livorno, la forza di un grande uomo, la forza di chi ha perso tutto, la forza dell'amore che lo ha portato a soffocare la rabbia. Si ascolta in silenzio, col cuore in frantumi e la forza che trasmette dal palco Gino Cecchettin come bussola.
L’ iniziativa di piazza nasce dalla volontà di Gino Cecchettin ma anche di Elena e Davide per onorare la memoria di Giulia, figlia e sorella, e trasformare il dolore in un’opportunità per la società attraverso un forte impegno verso l’inclusione e la lotta contro la violenza di genere.