Bonus nuovi nati 2025, più tempo per fare domanda: cosa cambia, i termini e la cifra
La circolare dell’Inps e le parole del ministro per la famiglia e le pari opportunità, Eugenia Roccella
Il termine per l’invio delle domande per il Bonus nuovi nati, il contributo economico una tantum di 1.000 euro previsto dalla legge 30 dicembre 2024, n. 207, «è stato esteso da 60 a 120 giorni a decorrere dalla data dell’evento che dà diritto al beneficio, ossia la nascita del minore o il suo ingresso in famiglia tramite adozione o affidamento».
Lo rende noto l’Inps in una nota. Si tratta di «un’estensione significativa pensata per semplificare l’accesso al beneficio e andare incontro alle esigenze organizzative dei neogenitori». Per le nascite avvenute tra il 1° gennaio 2025 e il 24 maggio 2025, chi non ha potuto presentare la domanda entro i precedenti termini può approfittare di «un’apposita finestra di recupero: in tali casi sarà possibile presentare la domanda fino al 22 settembre 2025, anche se siano già trascorsi i precedenti 60 giorni», spiega Inps che, precisa inoltre che «restano invariati i criteri di ammissibilità e le modalità operative per la presentazione della domanda».
A comunicarlo ieri sera, 24 luglio, in conferenza stampa il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Roccella. «L’Inps – ha detto – aveva emesso una circolare che stabiliva un termine di 60 giorni per presentare la domanda. Si tratta della circolare n. 76 del 14 aprile 2025, che fissava il termine a 60 giorni dal momento della nascita. Oggi, invece, abbiamo raddoppiato questo termine, portandolo a 120 giorni, per ampliare la finestra temporale in cui è possibile accedere al bonus. Pertanto, non solo per gli eventi verificatisi tra il 1° gennaio 2025 e il 24 maggio 2025, per i quali non è stata presentata domanda entro il termine originario di 60 giorni, ma anche in generale, gli interessati possono ora presentare la domanda entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del messaggio odierno».
Intanto, le domande accolte per il Bonus nido 2025 «risultano pari a circa l'85%, mentre la percentuale di quelle respinte si attesta allo 0,67%». A renderlo noto ancora Inps: «Da sempre impegnato in prima linea nel concretizzare le politiche di sostegno alla genitorialità». Il dato, si legge in una nota, «attesta la capacità dell'Istituto di tradurre con efficacia e concretezza le politiche di supporto alla genitorialità in misure realmente accessibili alle famiglie».