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Il caso

Calcio giovanile, l'annuncio choc: «Il vivaio del Prato a rischio». Il messaggio ai genitori

di Vezio Trifoni

	Ridolfi, Commini, Carifi e Biagi
Ridolfi, Commini, Carifi e Biagi

Dura presa di posizione dei responsabili del settore giovanile Biagi e Maretto: «A oggi non esiste nessuna prospettiva, inviteremo i genitori a guardare altrove»

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PRATO. Il Prato sembrava essere ripartito con la conferma di mister Marco Mariotti e del direttore sportivo Francesco Virdis ed invece la lettera che i responsabili del Settore Giovanile e Scuola Calcio Pier Paolo Biagi e Andrea Maretto hanno inviato al presidente dell'Ac Prato 1908 denota una situazione davvero critica per un settore che doveva essere d'eccellenza.

«Scriviamo questa comunicazione con profondo rammarico e, al contempo, con una crescente indignazione che non possiamo più tacere. Abbiamo provato, con ogni mezzo, a mantenere viva una linea di comunicazione con la Presidenza e la Vicepresidenza. Ma i nostri appelli, le nostre telefonate, i nostri messaggi sono caduti nel vuoto, ignorati senza una parola, senza un segno, senza il minimo senso di responsabilità. L’assenza totale della proprietà in un momento tanto delicato è inaccettabile, oltre che offensiva per l’impegno e la passione che quotidianamente dedichiamo a questo progetto - continua la nota - Eppure, nonostante tutto, lo staff si è dimostrato compatto: con professionalità e dignità ha confermato che resterà in carica fino al 30 giugno, adempiendo con serietà agli impegni assunti. Dopo quella data, ognuno sarà libero di cercare altrove opportunità e stabilità, senza pressioni: non sarebbe onesto chiedere di restare dove non c’è alcuna certezza».

«A rendere la situazione - si aggiunge - ancor più insostenibile è il fatto che, con enorme fatica, è stata corrisposta solo fino alla mensilità di febbraio a tutto il personale. Il resto rimane un’incognita, aggravando un quadro già drammatico sul piano umano e professionale».

E qui arriva un passaggio molto delicato: «Vi informiamo che la prossima settimana abbiamo calendarizzato una serie di incontri con le famiglie dei nostri giovani atleti. Diremo loro la verità: che non esiste, ad oggi, alcuna prospettiva concreta per il futuro sportivo dei loro figli sotto i colori di questa società. E li inviteremo, per il bene dei ragazzi, a guardare altrove. Siamo stanchi di silenzi. Siamo stanchi di assenze. Meritiamo risposte. Le meritano le famiglie, gli allenatori, i dirigenti, e soprattutto i bambini e i ragazzi che ogni giorno inseguono un sogno con questa maglia addosso. Attendiamo un segno. Il tempo delle attese infinite è finito. Con amarezza e rispetto».

Ora si attende la risposta della società.


 

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