Killer delle escort in Toscana, potrebbero esserci altre due vittime dopo Denisa Paun e Ana Andrei: ossessioni e traumi dell’assassino
Gli inquirenti sospettano che possano essere state vittime di Vasile Frumuzache come le altre due donne romene
Due giovani donne di cui da tempo non si hanno notizie, e che si teme possano aver fatto la stessa fine di Ana Maria Andrei e Denisa Paun: si allargano le indagini sul killer romeno delle escort Vasile Frumuzache, la guardia giurata che ha confessato i delitti delle due giovani cittadine romene i cui resti sono stati ritrovati nel giugno scorso in un campo a ridosso di un casolare a Montecatini Terme (i resti carbonizzati della testa di Denisa erano stati invece dispersi dal killer nei terreni intorno alla sua abitazione, a Monsummano). E' quanto scrive oggi "La Repubblica".
Come si è arrivati al sospetto su altre due donne
Già dalla prima confessione Procura di Prato e carabinieri avevano sospettato una catena di delitti seriali, e proprio scavando su questo fronte - a partire dalle denunce di scomparsa - si è arrivati ad altre due donne sparite in circostanze analoghe: anche in questo caso si tratterebbe di giovani escort, ma tra chi indaga il riserbo è massimo.
Il profilo del killer e i suoi traumi
A spingere verso l'ipotesi di una catena di delitti seriali, poi, anche i carabinieri del Reparto analisi criminologiche (che fa capo al Racis, raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche), che hanno tracciato il profilo di Frumuzache giudicando concreta la possibilità che abbia ucciso altre volte. Nello studio, gli esperti si soffermano sul passato traumatico del killer, in balia di un padre violento fino ai dieci anni (quando l'uomo sarebbe stato allontanato da casa in seguito alla denuncia della madre) e poi, dopo il trasferimento della mamma in Sicilia per motivi di lavoro, "abbandonato" con la sorellastra.
E ancora: due anni dopo, all'età di 14 anni, sarebbe stato lasciato da solo anche dalla sorella, tanto da essere costretto a trasferirsi anche in lui in Sicilia. Proprio in questo periodo, secondo l'analisi, potrebbe aver maturato quelle ossessioni poi esplose con i delitti delle escort.
«Non so perché le ho ucciso, reagisco male ai rifiuti»
Centrale il tema del rifiuto, ricorrente sia negli omicidi di Ana Maria che di Denisa: "Non so perché le ho uccise - Le parole usate nel terzo interrogatorio, ancora una volta con un tono "piatto", senza emozioni - ho sempre reagito male ad un rifiuto". Espressione, quest'ultima, che i carabinieri sottolineano perché senza un riferimento temporale preciso, potenzialmente riconducibile a un trauma vissuto in un passato remoto. Il dossier traccia nel complesso il profilo di un serial killer di tipo organizzato, capace cioè di pianificare nel dettaglio i delitti: le due vittime sarebbero state scelte perché vulnerabili e per alcuni elementi comuni come il nome (Anna Maria e Denisa Maria), l'età, l'aspetto e l'origine. In entrambi gli omicidi, poi, l'uomo avrebbe fatto dei sopralluoghi nei giorni precedenti e avrebbe scelto le sue "prede" dopo aver studiato i loro annunci on line.
La pista degli omicidi su commissione
Le conclusioni dello studio, come anticipato da "La Repubblica", sembrano dunque alternative all'altra pista sul tavolo degli inquirenti, quella di una serie di delitti su commissione; Frumuzache, in questa chiave, sarebbe un sicario per conto di bande di sfruttatori della prostituzione. Lui, intanto, continua a negare di aver fatto altre vittime. Nel terzo interrogatorio, lo scorso 19 giugno, ha confermato quanto detto nelle precedenti confessioni. Con una sola eccezione: ha infatti chiarito di non aver decapitato Denisa nel residence in cui era avvenuto l'omicidio, ma di averlo fatto nello stesso campo in cui sono stati poi trovati i resti, servendosi di una katana. Nessuna conferma, infine, alle prime ipotesi sulla vertebra ritrovata nello stesso terreno nel corso delle perquisizioni dei carabinieri, risultata di origine animale. (Red-Cro/Adnkronos)