Il Tirreno

Pisa

La tragedia

Pisa, muore a 21 anni nel lago dall'acqua gelida: gli inizi all'università, il primo giorno di lavoro e la firma del contratto

di Andreas Quirici

	Mohamed Abdelgaou a Pisa e il lago della tragedia
Mohamed Abdelgaou a Pisa e il lago della tragedia

Mohamed Abdelgaou si era trasferito in Toscana a dicembre e si trovava in Abruzzo per una pausa dagli studi per un lavoro

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PISA. Dalla Tunisia alla Toscana per trovare la morte in Abruzzo. È il triste epilogo per Mohamed Abdelgaoui, 21 anni, iscritto all’Università di Pisa, città in cui è arrivato all’inizio di dicembre dell’anno scorso deciso a costruirsi una vita nel nostro Paese. Il giovane è deceduto ieri pomeriggio al lago Sinizzo a San Demetrio ne’ Vestini, a un quarto d’ora di macchina da L’Aquila. Un tuffo fatale nel primo pomeriggio in uno specchio d’acqua che mantiene una temperatura tra i 10 e gli 11 gradi.

Morto dopo aver firmato il contratto di lavoro

E che ogni anno miete numerose vittime a causa di questa particolare caratteristica, dovuta al fatto che si forma con una sorgente sotterranea. Un malore lo ha colto di sorpresa senza lasciargli scampo, quando era passato poco tempo dal pranzo. Il suo corpo è stato ritrovato alle 18,15 dai vigili del fuoco dell’Aquila. Secondo quanto appreso, aveva firmato la mattina il contratto per il suo primo giorno di lavoro.

Un particolare che attribuisce crudeltà ulteriore a questa vicenda. In base a una prima ricostruzione, il 21enne era in compagnia del cugino e di tre o quattro amici dopo essere arrivato in Abruzzo alla ricerca di un lavoro durante la sosta dagli studi. Non si conoscono i dettagli su come sia entrato in contatto con la ditta del settore edile Bts di Bazzano dell’Aquila. Ma una delle certezze di questa triste storia riguarda il momento in cui Mohamed Abdelgaoui si è tuffato, attratto dalla bellezza del posto. Il gruppetto era, infatti, arrivato al lago per trascorrere la pausa pranzo dopo la mattinata di lavoro. Che per il 21enne dev’essere stato come infilarsi in una centrifuga di emozioni.

Il rischio dell'acqua fredda

In Italia da pochi mesi ma già indirizzato verso l’obiettivo di formarsi, magari con un lavoro di buon livello. Un’occupazione estiva per le spese e per misurarsi con il Paese dove aveva scelto di vivere. E poi quel lago. Il verde che lo circonda. L’acqua cristallina. Impossibile resistere. Senza pensare al pranzo consumato poco prima. Il freddo una volta effettuato il tuffo mentre fuori il caldo era opprimente. La vegetazione sul fondo e tutti i rischi che si corre facendo il bagno in ambienti come questo. Così il tunisino non è più riemerso. Ed è subito scattato l’allarme per i soccorsi.

I soccorsi

Sommozzatori dei vigili del fuoco, carabinieri della stazione di San Demetrio ne’ Vestini e del radiomobile della compagnia provinciale dell’Aquila si sono messi al lavoro per cercare il corpo dello studente-lavoratore e per ricostruire la vicenda. Poi il ritrovamento, molte ore dopo l’ultima volta che il cugino e gli amici lo avevano visto buttarsi in acqua sorridente, felice per questa vita che gli si cominciava a materializzarsi davanti.

Il riconoscimento della salma è stato facilitato dal permesso di soggiorno per motivi di studio, rilasciato pochi mesi fa dalla questura di Pisa. Proprio sotto la Torre pendente, a febbraio, aveva cominciato a collaborare con alcuni suoi connazionali per creare il comitato degli studenti universitari della Tunisia a Pisa. Sembra proprio che facesse le cose per bene, integrandosi, studiando e lavorando, ma mantenendo orgogliosamente il legame con la sua terra. Tutto questo, prima che il destino crudele lo prendesse di mira. 


 

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