Il Tirreno

Prato

L’inchiesta

Alluvione a Prato, chiesto il rinvio a giudizio per politici e tecnici

di Paolo Nencioni
Alluvione a Prato, chiesto il rinvio a giudizio per politici e tecnici

Sono 11 gli imputati che rischiano il processo: tra loro anche l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni e il sindaco di Montemurlo Simone Calamai. Ecco le accuse

3 MINUTI DI LETTURA





PRATO. I nodi arrivano al pettine nell’inchiesta sull’alluvione che il 2 novembre 2023 ha provocato ingenti danni e due vittime in provincia di Prato. Alla fine di giugno i sostituti procuratori Alessia La Placa e Valentina Cosci hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, del sindaco di Montemurlo Simone Calamai, degli ex assessori di Prato Simone Faggi e Valerio Barberis, dell’assessora di Montemurlo Valentina Vespi, di un dirigente del Genio Civile, del direttore del IV Tronco di Autostrade per l’Italia e di quattro dipendenti comunali accusati a vario titolo di omicidio colposo e disastro colposo. Il giudice per le indagini preliminari Marco Malerba ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 19 novembre. Quel giorno si comincerà a discutere per rispondere fondamentalmente a due domande. La valanga di acqua che la sera del 2 novembre di due anni fa si è abbattuta su Prato e Montemurlo era prevedibile? E si potevano prendere precauzioni, negli anni precedenti, per almeno limitare i danni e i morti?

Sarà un processo basato fondamentalmente sulle perizie tecniche, quelle disposte dalla Procura in quasi due anni di indagini e quelle che produrranno gli indagati (ora imputati) per confutare la tesi dell’accusa secondo la quale, sì, quella bomba d’acqua si poteva prevedere e soprattutto bisognava prepararsi al peggio. Non tanto la sera del 2 novembre, quando ormai i fossi straripavano, il torrente Bardena faceva danni a Figline, i torrenti Bagnolo e Stregale devastavano Montemurlo e, cosa inaudita, anche il Bisenzio esondava a Santa Lucia passando da un cancello che era stato messo al posto di un muro. No, il nocciolo del procedimento è su quello che si poteva fare prima per imbrigliare i corsi d’acqua. Per esempio alle Fornaci di Figline, dove già nel 1992 la Bardena era uscita dagli argini in corrispondenza di un “tappo”, la tombatura dell’alveo per consentire al proprietario di un’abitazione di costruire una strada di accesso. E un po’ più sotto, al ponte nell’abitato di Figline, dove l’alveo del torrente si restringe. Ma anche a Montemurlo, dove il fosso Stregale era “tombato” in un tratto di 900 metri e veniva trattato alla stregua di una fogna (con un diametro di 150 centimetri) con un manufatto basculante piazzato a monte, “facilmente occludibile in caso di piena” (come poi è accaduto anche in seguito con la griglia metallica che si è otturata provocando altri allagamenti). E sul corso del torrente Bagnolo, dove all’altezza del “Giardino incantato” c’era un ponticino, poi abbattuto, che anche in questo caso ha fatto da tappo. Sempre lungo il Bagnolo, fa presente la Procura, all’altezza del civico 46 di via Riva, mancava un muro d’argine di circa 30 metri.

Le mancate difese sul torrente Bardena, sostiene ancora la Procura, avrebbero provocato la morte di Antonio Tumolo, 84 anni, travolto con la sua auto dalla piena. La sua Mini Cooper fu trovata il giorno dopo a Galciana, a più di tre chilometri da dove era stata portata via, e il corpo del conducente solo il 7 novembre in un vivaio a Iolo. La mancata manutenzione del torrente Bagnolo, invece, avrebbero provocato la morte di Alfio Ciolini, 85 anni, annegato al piano terra della sua abitazione in via Riva.

Lo scorso febbraio la Procura ha reso noto che gli indagati nell’inchiesta sull’alluvione erano 15. Dall’iniziale elenco sono stati depennati quattro nomi, quelli di Alessandra Casali, dipendente del Comune di Montemurlo, Giuseppe D’Elia, dirigente della Società Autostrade, Iacopo Manetti e Nicola Giusti, dipendenti del Consorzio di bonifica Medio Valdarno. Agli ultimi due, in particolare, si contestava di aver attestato falsamente la presenza del muro d’argine sul torrente Bagnolo.

Primo piano
Meteo

Maltempo in Toscana, grandinate anche sulla costa: la situazione in tempo reale – Mappa

di Mario Moscadelli
Estate