Viabilità
Giallo a Peccioli, morto nell’auto in fiamme nel burrone: la vittima è un 45enne di Pontedera – Il racconto dei testimoni e le indagini
L’allarme era stato dato da alcuni residenti che avevano visto alzarsi il fumo: non si esclude nessuna ipotesi, indagano i carabinieri
PECCIOLI. Per una notte, da quando i vigili del fuoco hanno scoperto il cadavere carbonizzato di un uomo all’interno di una Ford Fiesta di colore scuro distrutta dalle fiamme e finita in un dirupo sulle colline alle porte del paese di Legoli, in mezzo a una fitta vegetazione, nessuna ipotesi è stata trascurata. Il cadavere era carbonizzato, l’auto distrutta, pochi gli elementi per capire cosa era successo e come l’auto fosse finita in fondo al dirupo.
Prime indagini
Questa mattina, a mano a mano che i carabinieri hanno messo insieme i puzzle della tragica storia, le indagini avrebbero preso altre direzioni. Ma le risposte definitive potranno arrivare solo dall’autopsia quando verrà disposta. Solo nel primo pomeriggio di oggi, dopo lunghe operazioni, prima per ricostruire la probabile dinamica, poi per cercare di identificare la vittima, l’auto è stata recuperata, con l’intervento dei vigili del fuoco e di una carrozzeria e posta sotto sequestro. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di San Miniato, di Peccioli e del nucleo investigativo provinciale, rimasti a lungo sul posto. Il sopralluogo di oggi avrebbe escluso l’ipotesi della morte violenta, ora gli atti saranno ora inviati alla Procura, il pm che segue il caso è il dottor Fabio Pelosi.
La vittima
A metà mattina sono arrivati lungo la strada che porta a Legoli, luogo della tragedia, anche alcuni conoscenti della vittima, le cui generalità non sono state diffuse. È un albanese di 45 anni, residente a Pontedera, operaio, con figli. L’uomo l’altra sera è uscito di casa, dopo il lavoro in un magazzino. Doveva andare verso l’Alta Valdera dove la famiglia avrebbe una casa di campagna. Quando la moglie non lo ha visto tornare indietro ha provato a chiamarlo al telefono rimasto muto. Da qui le prime domande, l’ansia e il timore che al padre di famiglia potesse essere successo qualcosa di grave. Ansia che si è trasformata in dolore e disperazione nella giornata di oggi. Ci sono indagini sulla vittima, per capire se avesse problemi economici o personali, oppure se a Legoli, in quel piccolo parcheggio, dovesse incontrare qualcuno. «Non abbiamo certezze – dice un parente, arrivato sul luogo della tragedia – ma tutto farebbe pensare a lui, lascia tre figli piccoli. Un grande dolore per tutti volevo capire come sono andate le cose».
Testimoni
A dare l’allarme, l’altra sera quando nella macchia si è sviluppato l’incendio, sono stati i cittadini che abitano nella zona. «Abbiamo visto il fumo e poi l’auto. Nessuno inizialmente ha immaginato che ci fosse un uomo all’interno». La Ford ha lasciato la strada provinciale per immettersi in una strada di campagna, in questo periodo frequentata dai tartufai. Percorsi alcuni metri c’è una piazzola ed è da qui che l’auto è finita nel dirupo, facendo un volo di alcune decine di metri prima di essere completamente avvolta dalle fiamme. Un giovane ha raccontato ai carabinieri e ai vigili del fuoco di avere visto la Ford Fiesta che stava facendo retromarcia nella piazzola tra le 17, 30 e le 18. Pensava che il conducente stesse facendo manovra per poi tornare verso la provinciale. Invece intorno alle 19, 30 i cittadini hanno visto le fiamme e dato il primo allarme ai vigili del fuoco. Tanti i dubbi, almeno inizialmente, sulla dinamica della tragedia. Difficile pensare che la Fiesta sia andata fuori strada per un incidente. Da qui gli interrogativi sulle cause della tragedia.
L’auto abbandonata
Inizialmente qualcuno ha pensato che fosse andata a fuoco una vettura che per mesi è rimasta ferma nella piazzola. «Quell’auto è stata rimossa da alcuni mesi» conferma un tartufaio, arrivato a Legoli per andare nel bosco e poi tornato indietro.
Il paese
Per un piccolo paese, dove tutti si conoscono, il ritrovamento del cadavere carbonizzato nell’auto suscita grandi curiosità. Ma la strada dove la vettura è finita giù nel dirupo è stata chiusa per buona parte della giornata così anche chi è arrivato a piedi è tornato indietro.
Il Comune
L’amministrazione comunale di Pontedera, venuta a sapere della morte del padre, si è attivata per stare vicino alla famiglia. «Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia e ai parenti», dice l’assessora al sociale, Carla Cocilova.
