Il Tirreno

Pontedera

L’operazione

Ponsacco, tre denunce per concime inquinato: il legame con l’invasione di mosche nella frazione di Treggiaia


	Il concime sequestrato
Il concime sequestrato

Secondo quanto spiegato dall’Arma, sono stati posti sotto sequestro tre cumuli del cosiddetto digestato contenente materiale plastico, per un volume complessivo di circa 75 metri cubi

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PONTEDERA. Cumuli di terra circondati dalla fettuccia bianca e rossa, il segnale tipico dell’intervento delle forze dell’ordine di cui si parla da giorni ma che nella giornata di lunedì 21 luglio il comando provinciale dei carabinieri, guidato dal colonnello Mauro Izzo, ha ufficializzato spiegando che si tratta di un sequestro insieme alla denuncia in stato di libertà nei confronti di tre imprenditori con l’accusa di gestione illecita di rifiuti.

L’intervento

L’intervento dei carabinieri forestali è stato effettuato in località contrada Le Curigliane, a fianco di via Maremmana, nel comune di Ponsacco, la strada che porta dalla zona di villa Riccardi Toscanelli e, quindi, da I Fabbri di Treggiaia, nel territorio di Pontedera, alla cittadina del mobile. Le fettucce sono spuntate nei campi agricoli dell’azienda Fattorie Toscane, proprietaria dell’edificio storico e dei terreni circostanti.

La motvazione

Secondo quanto spiegato dall’Arma, sono stati posti sotto sequestro tre cumuli del cosiddetto digestato contenente materiale plastico, per un volume complessivo di circa 75 metri cubi. Il digestato è il residuo della digestione che avviene in un impianto biogas per poi essere utilizzato come concime in agricoltura. In questo caso, le analisi avrebbero rivelato una quantità di materie plastiche oltre il consentito. In base alla ricostruzione le aziende, i cui titolari sono stati denunciati, avrebbero smaltito il digestato considerato inquinato da materie plastiche attraverso la pratica agronomica dello spandimento e interramento nei terreni agricoli. Da qui la configurazione dell’illecito smaltimento di rifiuti. I carabinieri hanno sequestrato il materiale, mettendolo a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti.

Accertamenti in corso

Non si conosce, al momento, chi siano gli imprenditori denunciati. Gianni Pesce, la cui famiglia è proprietaria di Fattorie Toscane, contattato dal giornale Il Tirreno, ha detto di non essere a conoscenza di provvedimenti a carico di persone nella compagine sociale dell’azienda agricola, confermando i controlli da parte dei carabinieri, ma anche dell’Asl e dell’Arpat. Proprio l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente dovrebbe aver attivato i carabinieri forestali per i controlli, dopo le proteste nella zona per le maleodoranze e, soprattutto, per l’aumento della presenza di mosche a I Fabbri e a Treggiaia. 

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