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Pontedera, le tre decisioni del sindaco contro la violenza in città: cosa farà il Comune contro gli «avvenimenti intollerabili»

di Paola Silvi

	Il sindaco Matteo Franconi e le persone in corso Matteotti
Il sindaco Matteo Franconi e le persone in corso Matteotti

Ecco le misure concordate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica richiesto dal sindaco Matteo Franconi e subito convocato dal prefetto Maria Luisa d’Alessandro per affrontare gli episodi come risse e aggressioni

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PONTEDERA. Daspo urbano, potenziamento dei servizi delle forze dell’ordine con l’aggiunta di un’unità mobile dei carabinieri che stazionerà in alcune zone critiche della città e allo studio un’ordinanza sindacale che limiti l’abuso di alcol. Sono queste le misure concordate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica richiesto dal sindaco Matteo Franconi e subito convocato dal prefetto Maria Luisa d’Alessandro per affrontare gli episodi di violenza, comprese le aggressione a due carabinieri e al comandante della polizia locale, accadute nella serata tra sabato e domenica, quando era appena calato il sipario sulla Notte Bianca. Senza dimenticare la tragica morte del 17enne che, sempre quella stessa sera, ha perso la vita in un incidente stradale.

Tolleranza zero

«Avvenimenti intollerabili», li ha definiti Franconi per i quali il tavolo ha individuato azioni mirate per contrastarne le cause. Dopo un pensiero di cordoglio alla famiglia del ragazzo morto, i componenti del Comitato hanno confermato che è in istruttoria «l’adozione di misure amministrative, compreso il Daspo urbano del questore per i soggetti identificati come partecipanti alla rissa e agli atti violenti – spiega il sindaco – che hanno posto in pericolo la sicurezza urbana e turbato l’ordine pubblico. Alcuni gruppetti più o meno organizzati che si sono resi responsabili di condotte antigiuridiche e inaccettabili sono oggetto di attività investigativa. Vengono confermati invece i servizi di presidio delle aree più difficili accompagnati da un rinforzo nei fine settimana estivi. Il comando provinciale dei carabinieri ha inoltre messo a disposizione un ufficio mobile che stazionerà a turno in alcune zone sensibili».

Limite

Piena disponibilità insomma dal Comune a cooperare con le autorità di pubblica sicurezza. Motivo per cui è al vaglio l’opportunità di limitare l’abuso di alcool legato al pericolo dei contenitori in vetro. «Stiamo lavorando – aggiunge Franconi – a una ordinanza sindacale, sperimentale e temporanea che vieti, dalle 21 fino alle 6 la vendita, anche per asporto, di bevande alcoliche in contenitori di vetro e lattine. La somministrazione in contenitori di vetro potrà comunque avvenire a condizione che il consumo avvenga esclusivamente all’interno dei locali e nelle strutture esterne di loro pertinenza». Una presa di posizione decisa dove «la qualità delle risposte – insiste il primo cittadino – non si misura con le reazioni sguaiate di chi urla ai problemi ma con la coerenza etica e amministrativa di chi pensa che le regole di convivenza vadano rispettate da parte di tutti e senza che sia vista come una aggravante (o una attenuante) la provenienza, l’età, la lingua. Una condotta illecita è una condotta illecita e va affrontata per quello che è e non per quello che fa comodo che sia».

Reazioni

E univoche sono le considerazioni delle associazioni di categoria che da una parte sposano il piano annunciato dal sindaco ma dall’altra si riservano di approfondire, sperando di essere coinvolte in un dialogo costruttivo, la questione anti-alcol. Così se per il presidente Lorenzo Nuti e il referente sindacale di Confcommercio Provincia Luca Pisani «ben venga la massima attenzione su un tema che rappresenta una condizione imprescindibile per chi fa impresa», anche per Claudio Del Sarto, responsabile di Confesercenti e Alessandro Lonsi, presidente del Ccn We are Pontedera, «l’introduzione del Daspo non solo è corretta ma dovrebbe essere applicata, qualora ce ne fosse necessità, anche in futuro. Condividiamo tali misure e auspichiamo fermezza e tempestività affinché si risolva un problema che mette a rischio gli stessi lavoratori». Più caute invece le associazioni sull’ordinanza anti-alcol: «Qui – dicono – si tratta di un aspetto delicato che tocca gli imprenditori non solo chi abusa di alcol». Da valutare poi l’orario di attuazione. «Senza contare – chiosa Del Sarto – che il disagio da risolvere è sociale. Capiamo la scelta di dare un segnale ma i rischi sono legati anche ad altro».

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