Identità elettronica, parte il conto alla rovescia per la Cie: 300mila toscani devono mettersi in regola. La data e cosa fare
Cittadinanza digitale, addio al cartaceo: non sarà più valido per andare all’estero, perché è meglio richiederla subito
Fra poco più di un anno, il 3 agosto 2026, la carta di identità cartacea non sarà più valida per andare all’estero. Tutti i cittadini europei dovranno avere la Cie, la carta di identità elettronica, la tesserina verde chiaro già in circolazione dal 2016 in alcuni comuni e, dal 2019, disponibile in tutti i Comuni.
A prescindere dalla data di scadenza scritta sul documento, infatti, il Regolamento europeo 1157/2019 manda in pensione la vecchia versione, per due ragioni. Prima di tutto perché, a differenza della carta di identità elettronica, la cartacea non ha la cosiddetta Mrz (Machine readable zone, zona leggibile da una macchina), cioè un’area composta da tre righe con caratteri monospaziati che contiene informazioni sull’identità del possessore che possono essere lette dai lettori ottici digitali. Un esempio sono quelli in aeroporto che servono per velocizzare i controlli e automatizzare la registrazione dell’uscita o dell’ingresso da o in un Paese. La seconda ragione è che la carta tradizionale può essere facilmente contraffatta. Il Regolamento Ue, da questo punto di vista, prevede standard di sicurezza rigidi.
Se il 3 agosto 2026 può sembrare ancora lontano, in realtà chi ha il vecchio modello cartaceo farebbe bene a cominciare a richiedere il nuovo tipo, per non ritrovarsi all’ultimo minuto senza documento. Fin troppo facile immaginare che, a ridosso della scadenza, che sarà peraltro in un periodo di ferie, i tempi tecnici per ottenere la Cie potrebbero dilatarsi a causa delle tante richieste. E già oggi l’attesa per un appuntamento varia da qualche giorno a uno-due mesi.
I dati
Quanti siano i cittadini che ancora hanno in tasca il vecchio documento cartaceo non si può sapere perché non ci sono dati. La rivista online “Dday”, specializzata in tecnologia, ipotizza che al 3 agosto 2026 potrebbero essere ancora in circolazione circa 5 milioni di carte d’identità cartacee, pari all’8% degli italiani. Riportando il dato alla popolazione residente in Toscana, circa 3,66 milioni di persone, a grandi linee poco meno di 300mila toscani devono fare la Cie. Il dato però potrebbe essere approssimato per difetto. Sempre “Dday” stima che le persone con il vecchio documento sarebbero per lo più di residenti in piccoli comuni, di cui la Toscana abbonda rispetto ad altre zone d’Italia.
Secondo dati dell’Anusca, l’Associazione nazionale degli ufficiali di Stato civile e d’Anagrafe, sono 53 milioni le Cie rilasciate dal 2016 ad oggi, comprese quelle scadute, deteriorate, smarrite o rubate. Sempre l’Anusca presume che al 3 agosto 2026 si arrivi a 60 milioni di Cie rilasciate.
La Cie viene rilasciata da tutti i Comuni italiani dal 2019. Alcuni in via sperimentale l’hanno potuta mettere a disposizione già dal 2016. In Toscana, tra questi, si contano Livorno, Grosseto, Piombino, Lucca. La differenza sostanziale, rispetto al cartaceo, è nei dati contenuti, a partire dalle impronte digitali, registrati in formato elettronico nella carta – una tesserina tipo il bancomat – protetti da un sistema anticontraffazione.
Come fare
Per farsi rilasciare la Cie non serve che la cartacea sia scaduta. Il primo passo è prendere un appuntamento attraverso il sito web del proprio Comune o sul portale del ministero dell’Interno, www.cartaidentita.interno.gov.it. I tempi di attesa variano da Comune a Comune. All’Anagrafe bisogna presentarsi con una fototessera recente conforme alle norme Icao, Organizzazione internazionale dell’aviazione civile. Va portata con sé la vecchia carta d'identità e, se è stata rubata o la si è persa, serve la denuncia presentata alle forze dell'ordine e un altro documento di riconoscimento. Da portare dietro anche il codice fiscale e il bancomat, perché il pagamento – 22,21 euro – va fatto preferibilmente con il Pos. Una volta all’Anagrafe, la procedura dura circa 15 minuti. Ogni postazione è dotatadi un computer collegato all’Anpr, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, e di uno strumento per rilevare le impronte digitali (viene prelevata quella dell’indice sinistro e, se non leggibile, quella dell’indice destro). Il documento non viene consegnato subito, ma viene recapitato a casa del richiedente, o agli uffici comunali (ritiro previo appuntamento) in sei giorni lavorativi. La stampa viene infatti fatta al Poligrafico dello Stato.
La carta di identità elettronica ha una durata di 10 anni. Oltre a essere un documento di riconoscimento e per andare all’estero (nei Paesi dove non è richiesto il passaporto), serve anche come accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione al posto dello Spid (che peraltro è destinato a diventare a pagamento). Per usare a questo scopo occorre scaricare l’app CieId sul cellulare e attivare questa funzione attraverso i codici Pin e Puk, che vengono consegnati contestualmente alla carta.