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Livorno e la maturità-caos, la vicepreside: «Io, colpita da un uovo. Anche genitori con confezioni da 36»

di Luca Balestri

	La pulizia fuori da una scuola dopo il caos
La pulizia fuori da una scuola dopo il caos

Degenera la situazione fuori dagli istituti livornesi. Tra fumogeni e farina caos anche al Vespucci

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LIVORNO. Uova lanciate alla vicepreside del Vespucci-Colombo, la prof Mariella Di Lisio. L’uovo all’insegnante viene tirato mentre lei è nel suo ufficio: il caos è tra piazza Vigo e via Chairini. Anche questa è una brutta storia legata ai festeggiamenti di fine maturità: qui come altrove si degenera. Alla scuola guidata dalla dirigente Francesca Barone diverse uova vengono lanciate non solo a chi aveva appena terminato l’esame, ma anche dentro il plesso. Fino ad arrivare a colpire il primo piano, e quindi Di Lisio.

Oltre alle uova, spumante, farina, coriandoli. E vengono accesi anche fumogeni. All’indomani dell’ordinanza comunale che vieta l’uso di coriandoli o prodotti simili in plastica durante i festeggiamenti per gli esami delle medie e delle superiori, in città non si ferma il caos. Legato proprio alla fine della maturità.

L’altro ieri una prof scivola e cade su una poltiglia di farina e uova davanti all’itis Galilei. Viene l’ambulanza, la porta in ospedale e vengono sospesi gli esami per quella commissione (ripresi poi ier mattina con una commissaria sostituta). I disagi coinvolgono un po’ tutte le scuole superiori.

«Stavo lavorando con la finestra aperta mentre l’uovo mi ha colpito -il racconto di Di Lisio- Al termine di un orale un gruppo di studenti ha festeggiato in modo gravemente inappropriato con uova, farina, spumante, e addirittura con i fumogeni. L’atrio della scuola è stato imbrattato, ed è servita una pulizia straordinaria per ripulirlo. Così com’è servita per pulire il mio ufficio. Le collaboratrici scolastiche hanno dovuto pulire con la candeggina il balconcino davanti alla porta finestra». La vicepreside chiama prima la polizia municipale, poi il 112. «Anche le forze dell’ordine, dal mio ufficio, hanno visto il gruppo di ragazzi che accendeva i fumogeni -dice- Era una situazione pericolosa, perché li hanno accesi vicino a una macchina, in via Chiarini». Al Vespucci-Colombo (come in altre scuole) a niente sono valsi gli appelli alla comunità scolastica, via registro elettronico e via social, per festeggiamenti responsabili e consapevoli.

Ma la cosa che colpisce di più, non è la presenza dei ragazzi: «Custodi mi hanno riferito che fuori da scuola c’erano dei genitori, con confezioni di uova da trentasei -si stupisce - Vorrei che i ragazzi capissero la gravità della situazione. Questa è stata la loro scuola per 5 anni».

Interviene la dirigente Barone. «Quanto avvenuto è terrificante -chiosa- Ricordo che gli esami non si concludono con l’orale, dato che i quadri ancora devono uscire. I festeggiamenti dovrebbero essere fatti nei luoghi adatti. Lanciare uova o fumogeni è indice di una grandissima maleducazione». La preside si rivolge poi ai genitori: «Devono guidare gli studenti. E invece di essere accondiscendenti, dovrebbero fare un passo indietro -incalza- Spero sia possibile, tramite foto e video, risalire ai responsabili coinvolti».

Disagi pure in via Galilei, davanti al Cecioni e all’Iti. Anche qua farina, uova, pomodori, spumante, bottiglie vuote abbandonate. Non mancano i fiori, per carità ma gli eccessi prendono la scena. Diversi i commenti di ragazzi e genitori, fuori dalle scuole di via Galilei. Davanti a due agenti della municipale e ai lavoratori Aamps chiamati per pulire lo sporco, dicono «la maturità va bene così, e va festeggiata in questo modo. Per noi può venire chiunque, noi facciamo così». E alcuni genitori: «Davanti a quello che succede di brutto nel mondo, se i ragazzi vogliono festeggiare, ben venga. Basta lasciare pulito». Uova e pomodori un’esagerazione per 2 nonni di una diplomata: «Va bene schizzare lo spumante, ma tirare altro è troppo». 
 

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