Il Tirreno

Il lutto

Campiglia, addio a Luciano Maccherini: morto a 79 anni il "signor Valnera"


	Il negozio Valnera Sport a Venturina chiuso per lutto e Luciano Maccherini
Il negozio Valnera Sport a Venturina chiuso per lutto e Luciano Maccherini

Il commerciante è stato stroncato da un malore nella sua abitazione

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CAMPIGLIA. Il suo è tra i nomi di chi ha fatto la storia del commercio venturinese. Luciano Maccherini era arrivato in Val di Cornia alla metà degli anni Ottanta. E per tutti è il signor Valnera, dal nome scelto per la catena di negozi di calzature e articoli sportivi con cui si è fatto conoscere. Avrebbe compiuto 79 anni il 6 luglio. A strapparlo all’affetto dei suoi cari un malore improvviso poco dopo la mezzanotte del 22 giugno che lo ha colto nella sua abitazione a Campiglia Marittima. Inutili i soccorsi.

La cordialità e l’affabilità non sono mai venuti meno al signor Luciano. Neppure a fronte del dramma che nel 2002 lo aveva messo di fronte al dolore più grande e incomprensibile per un genitore, la morte del figlio Federico, a soli 27 anni, in un tragico incidente stradale. «È sempre stato un esempio da seguire e nel tempo ci si rende conto di quante sono state le volte in cui avrei fatto meglio a seguire i suoi consigli». Così lo ricorda la figlia Valeria Maccherini. Che aggiunge: «Da quando ho concluso le scuole superiori ho sempre lavorato insieme a lui. È stato ed è un esempio da seguire per chi vuol fare e non si rassegna allo stato delle cose».

La notizia della morte di Luciano Maccherini si è diffusa rapidamente in terra campigliese. Sulla serranda del negozio Valnera Sport & Fashion, in via Indipendenza, a Venturina Terme c’è un cartello a spiegare ai clienti le ragioni dell’improvvisa chiusura. La salma si trova alla sala del commiato, in via della Monaca. Da qui, domani pomeriggio (24 gugno) alle ore 15 verrà trasferita a Livorno per la cremazione, nel rispetto delle volontà del defunto.

La famiglia Maccherini è molto conosciuta nel circondario. Originario di un paesino dell’aretino il signor Luciano aveva messo radici a Monsummano, dove aveva fondato un piccolo calzaturificio. Poi la scelta nei primi anni Ottanta, a fronte dei segnali di crisi, di chiudere l’attività. E di trasferirsi e reinventarsi in Val di Cornia e attraverso sacrifici e un lavoro incessante affermarsi nel settore del commercio delle calzature per poi aprirsi anche all’abbigliamento.

Ad esprimere il segno che lascia nella comunità campigliese sono le parole di cordoglio della sindaca Alberta Ticciati: «Una persona e un imprenditore commerciale conosciutissimo e serio, sempre disponibile, gentile e aperto. La notizia della sua improvvisa scomparsa rattrista molto, ci stringiamo ai familiari in questo grande dolore».


 

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