«Lo Stato è laico e deve garantire tutti»
Ddl Zan: don Ottaviani stigmatizza la posizione del Vaticano «La paura fa brutti scherzi. Cari fratelli, state tranquilli»
Tiziana Gori
capannori. «Ognuno stia al suo posto senza interferire sulle questioni altrui. L’Italia è uno Stato libero e laico. Deve garantire il quieto vivere di tutti, e garantire leggi che difendano i diritti dell’uomo senza se e senza ma. E senza farsi indottrinare da altri Stati, grandi o piccoli che siano».
Il post su facebook non è di un attivista pro ddl Zan o di un esponente politico di sinistra. Neanche di un qualche artista impegnato nel sociale. È di don Nando Ottaviani, secondo il sito cattolico Aleteia tra i preti influencer più popolari al mondo. Don Nando, 55 anni, parroco del Compitese, usa abitualmente Facebook, e a quanto pare ci sa fare. Le sue dirette sono seguite da migliaia di persone, i post ricevono decine di commenti ogni giorno. Parla con un linguaggio schietto e ironico e come ama dire «quando sono sui social non mi rivolgo solo ai fedeli». Gli ultimi due post ne sono un esempio.
Il 17 giugno il segretario pe i Rapporti con gli Stati (in pratica il ministro degli Esteri di Papa Francesco), Paul Richard Gallagher, si è presentato all’ambasciata italiana presso la Santa Sede e ha consegnato nelle mani del primo consigliere una cosiddetta «nota verbale». Nel documento sono esplicitate le preoccupazioni della Santa Sede: «Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato». La Chiesa Cattolica, insomma, ha paura del ddl Zan, o meglio di alcuni passaggi di esso.
«La paura di perdere la libertà di pensiero ed espressione – scrive don Nando su Facebook – mi fa sorridere e mi sconcerta, perché si sta togliendo la dignità di poter vivere come si è in libertà, a tanti nostri fratelli e sorelle, che chiedono più rispetto e più attenzione, più tutela e più ascolto. Invece la paura dell’altro ci sta allontanando dall’essere civili e, se vogliamo parlare di fede, ci sta allontanando dal vero messaggio di Gesù. Via Verità e Vita. E se ci si appella di più al Concordato, tra Stato e Chiesa, allora chissà sarà venuto il momento di cambiare anche tale Concordato».
Nessun timore nelle parole di don Nando, che ha aggiunto, sempre su Facebook: «Cari confratelli nel sacerdozio, signori cardinali e vescovi. Carissimi signori che gestite le scuole private cattoliche, non abbiate paura, la vostra libertà di espressione non verrà mai violata o messa a tacere da alcuna legge. Purché queste vostre libere espressioni non diventino il pretesto per fomentare l’odio, giudicare e allontanare il proprio prossimo. La fede in Dio è un dono prezioso e chiunque può avvicinarsi a Dio. E se tra i nostri fratelli e sorelle non vive la fede in Dio, questo non sia il pretesto per gettare loro fango su fango. Ricordatevi della parabola della pagliuzza e della trave. La paura vi sta facendo brutti scherzi». —
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