Il Tirreno

Livorno

L'inchiesta

Droga e fucilate a Livorno, il colonnello dei carabinieri: «Un sodalizio violento»

di Stefano Taglione
Da sinistra: il tenente colonnello Rocco Taurasi, il colonnello Dario Mineo e il capitano Domenico Grieco
Da sinistra: il tenente colonnello Rocco Taurasi, il colonnello Dario Mineo e il capitano Domenico Grieco

Altro blitz dopo l’operazione "Garibaldi", che ad agosto portò a nove arresti. Il comandante provinciale Dario Mineo: «Spaziavano su un ampio arco delinquenziale»

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LIVORNO. «Era un sodalizio assai pervasivo e violento. Non a caso abbiamo certificato episodi che abbracciano un ampio arco delinquenziale: come il “sequestro lampo” di una persona che aveva un debito di droga per quattromila euro».

A parlare, durante la conferenza stampa organizzata al comando provinciale dei carabinieri di viale Fabbricotti per illustrare i risultati dell’operazione “Penny black”, è il colonnello Dario Mineo, dal settembre scorso comandante provinciale dell’Arma labronica: «Un altro episodio di estrema violenza – le sue parole – riguarda la rapina, avvenuta vicino al Parco Levante, di un corriere della droga. Era stato contattato attraverso i social, il carico doveva essere consegnato da Roma previo pagamento, ma è stato derubato».

Durante l’operazione – che segue quella denominata “Garibaldi”, che lo scorso agosto in città aveva portato all’arresto di nove persone, con 53 indagati in tutto – sono state sequestrate piccole piantagioni di droga e armi clandestine. «Le attività – sottolinea il capitano Domenico Grieco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cecina, al quale la procura ha delegato gli accertamenti – sono state sviluppate soprattutto con indagini tecniche e dinamiche. Tutto parte dal settembre del 2023, con persone che sono arrivate a spacciare droga a Rosignano da Livorno. Tutto ciò lasciava presagire a una rete organizzata e, successivamente, abbiamo appurato come il “quartiere generale” si trovasse a Livorno. Complessivamente, considerando anche quelli in flagranza di reati, sono stati messi a segno undici arresti, uno dei quali con oltre cinque chili di hashish. Il sodalizio armato è testimoniato pure dal sequestro di una pistola clandestina che una persona aveva nascosto nel giardino di casa insieme alle cartucce».

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