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L’inchiesta

Morte di Denny Magina, ordinanza scaduta: annullato l’arresto per omicidio

di Stefano Taglione
Morte di Denny Magina, ordinanza scaduta: annullato l’arresto per omicidio

Livorno, Hamed Hamza, indagato insieme ad altri due giovani, resta in cella solo per spaccio. Il tribunale accoglie la richiesta della difesa: misura cautelare chiesta troppo tardi

25 marzo 2024
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LIVORNO. I termini dell’ordinanza, retrodatati dal giudice, sono scaduti. Per questo, il gip Mario Profeta, ha annullato l’arresto di Hamed Hamza, il trentaquattrenne tunisino indagato insieme ad altre due persone per l’omicidio preterintenzionale di Denny Magina, il ventinovenne livornese morto dopo essere precipitato da un alloggio popolare al quarto piano di via Giordano Bruno, alla Guglia, nella notte fra il 21 e il 22 agosto del 2022. Il “pugile” – questo il suo soprannome – era stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere una decina di giorni fa. Un provvedimento che ora è stato invalidato, anche se il giovane – accusato di aver sferrato un pugno al ragazzo, poi precipitato in strada dalla finestra lasciata aperta – resta indagato per il delitto di Denny e resta in cella ma solo per spaccio di sostanze stupefacenti, il reato per il quale si trova recluso in regime di carcerazione preventiva a Lucca dal novembre del 2022 proprio per aver ceduto cocaina in quell’abitazione, trasformata in una centrale della droga, a pochi passi da piazza Barriera Garibaldi.

La decisione

La decisione del tribunale è arrivata il 25 marzo, dopo che mercoledì 20 l’avvocata del trentaquattrenne – la livornese Barbara Luceri – aveva assistito il suo cliente nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel carcere di Lucca, alla presenza del pubblico ministero Giuseppe Rizzo e del giudice per le indagini preliminari Mario Profeta. Un’occasione, fra l’altro, in cui Hamza ha ribadito la sua totalità estraneità in merito alla morte del ventinovenne, una versione già sostenuta nei due precedenti interrogatori resi agli inquirenti. La legale ha chiesto al gip di annullare l’arresto e, in una successiva ordinanza ora impugnata dalla procura, il giudice ha retrodatato l’ordinanza stessa al novembre del 2022 (quando il trentaquattrenne venne arrestato per spaccio ndr) dichiarandola di fatto già scaduta, motivo per il quale l’arresto stesso è venuto meno. La retrodatazione, ai sensi dell’articolo 297 comme 3 del codice penale, è stata adottato dato che, a giudizio dei tribunale, i reati di cui è accusato Hamza (spaccio e omicidio preterintenzionale) sono strettamente connessi e quindi, di fatto, come se fossero uno unico, per questo i termini partono dalla prima ordinanza di arresto, quella per droga del novembre 2022.


Le ragioni

La procura, in realtà, l’arresto lo aveva chiesto immediatamente (anche per un altro indagato), ma secondo il gip il 12 novembre del 2022 non c’erano elementi sufficienti per disporlo. Una nuova consulenza, quella sulle tracce metallurgiche nella ferita sopra il mento di Denny, ha però cambiato lo scenario investigativo: ora, a differenza di prima, c’è un parere tecnico che ipotizza che Magina sia stato colpito con l’anello a forma di teschio indossato al momento dell’aggressione da Hamza (in una foto pubblicata su TikTok, il giorno stesso della tragedia, lui ce l’ha al dito).

Gli indagati

La pronuncia, che è puramente tecnica e non entra nel merito dell’inchiesta, lascia quasi tutto inalterato. Per Hamza restano infatti sia la detenzione in carcere – che appunto rimane in cella per lo spaccio di droga, dopo la misura del 12 novembre del 2022 eseguita sei giorni più tardi dai carabinieri – che le accuse mosse dalla procura: il reato ipotizzato (omicidio preterintenzionale) è in concorso con il trentunenne tunisino Amine Ben Nossra (libero con l’obbligo di firma e dimora a Udine, dove si è trasferito) e con il livornese di 30 anni Niko Casoli, temporaneamente recluso alle Sughere nell’ambito di un altro procedimento penale.

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