Pietrasanta, il figlio di Santanchè indagato per abusi edilizi: cosa contesta la procura
Gli uffici tecnici del Comune hanno avviato un nuovo procedimento di infrazione edilizia trasmettendo gli atti all’ufficio del pubblico ministero del tribunale di Lucca
PIETRASANTA: Una villa in via Apua, immersa nel verde del parco della Versiliana, sarebbe al centro di un’indagine della procura della Repubblica in seguito a un rapporto inviato poco più di una settimana fa dalla polizia municipale di Pietrasanta relativo alla presenza di opere – verande e gazebo – realizzate in modo abusivo in una zona a vincolo paesaggistico. Un reato, grave dal punto di vista ambientale, ma sul piano edittale che, in caso di condanna, porterebbe a una sanzione amministrativa. In pratica una pena pecuniaria o riconducibile a una multa. Insomma basta pagare per evitare condanne a pene detentive. Ma il protagonista di questa vicenda – ancora in fieri e che necessita di ulteriori accertamenti che verranno disposti dalla procura – è un nome sconosciuto ai più se non fosse figlio di un ministro della Repubblica. Si tratta di Lorenzo Mazzaro, rampollo di Daniela Santanchè, discusso ministro del turismo del governo Meloni, e del finanziere Giovanni Canio Mazzaro.
Il caso
La villa in questione si chiama “Casina Rossa” e venne acquistata da Lorenzo Mazzaro, che aveva compiuto 18 anni, nel 2014 e ristrutturata due anni dopo. Al figlio della Santanchè furono constati, già nell’anno dell’acquisto della splendida dimora, alcuni abusi su portici e verande realizzati tra il 2014 e il 2017 che non furono mai sanati e nemmeno demoliti. Anche in quel caso la polizia municipale di Pietrasanta inviò copiosa documentazione alla procura della Repubblica contestando diversi abusi di natura edilizia. Ma nel 2020 il fascicolo – finito sulla scrivania del magistrato che si occupava anche della materia edilizia – non fu trattato (prima di quel periodo era esploso anche il Covid) tanto che i reati contestati sono prescritti e il processo non si farà mai perché i termini sono decorsi.
Il sopralluogo
Tuttavia, la polizia municipale di Pietrasanta, ha effettuato a inizio maggio un nuovo sopralluogo nella dimora di via Apua numero 302. E oltre agli abusi di natura paesaggistica – già riscontrati per tre anni a partire dal 2014 – gli agenti accertatori ne avrebbe rilevati altri realizzati dal 2017 in avanti. Così gli uffici tecnici del Comune hanno avviato un nuovo procedimento di infrazione edilizia trasmettendo gli atti all’ufficio del pubblico ministero del tribunale di Lucca.