Israele: “Occuperemo Gaza”. I media locali: «C’è l’ok di Trump»
Un funzionario dell’ufficio di Netanyahu conferma l’intenzione di occupare la Striscia. Intanto ex alti ufficiali israeliani scrivono a Trump per fermare il conflitto. A Gaza si continua a morire: attacchi, fame e richieste di aiuti umanitari
«Occuperemo la Striscia di Gaza. La decisione è stata presa». A dichiararlo è stato un alto funzionario dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervistato da Channel 12.
L’escalation ulteriore
«Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas», ha aggiunto il funzionario, confermando un’ulteriore escalation nel conflitto.
Sul fronte internazionale, oltre 600 ex alti funzionari della sicurezza israeliana hanno firmato una lettera indirizzata all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sollecitandolo a fare pressione su Netanyahu affinché ponga fine alla guerra in corso nella Striscia.
I media: «C’è l’ok di Trump»
Donald Trump avrebbe dato il via libera a Benjamin Netanyahu ad un'operazione militare contro Hamas a Gaza. Lo scrive Ynet, secondo cui Stati Uniti e Israele concordano nel ritenere che il gruppo non voglia un accordo per la tregua in cambio della liberazione degli ostaggi.
Ancora civili uccisi
Intanto, sul terreno si continua a combattere. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno cinque civili sono rimasti uccisi e altri sette feriti lunedì in un attacco condotto da un drone israeliano contro un gruppo di operatori umanitari presso la rotonda di Al-Tawam, nel nord della Striscia di Gaza. Le informazioni sono state diffuse da fonti mediche locali.
Sul piano umanitario, la crisi continua a peggiorare. Il ministero della Salute di Gaza ha reso noto che altre cinque persone sono morte di fame nelle ultime 24 ore. Hamas, secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, avrebbe indicato come condizione preliminare per riprendere i negoziati la consegna di almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza.