Nuova legge sui conti correnti, svolta storica: cosa cambia per le banche e i cittadini
La legge ha ricevuto un sostegno trasversale. Matteo Salvini ha definito l’approvazione «una vittoria della Lega» e una «battaglia storica a tutela dei cittadini in difficoltà». Il vicepresidente del Partito Democratico, Toni Ricciardi, ha parlato di un passo importante verso un «diritto di cittadinanza completo»
Giovedì 24 luglio la Camera dei Deputati ha dato il via libera all'unanimità a un importante disegno di legge che introduce l'obbligo per le banche di aprire un conto corrente a chiunque ne faccia richiesta. Si tratta di una novità significativa che potrebbe trasformare il conto corrente da semplice servizio bancario a un vero e proprio diritto per i cittadini. Il testo, approvato con 254 voti favorevoli, passerà ora all’esame del Senato, dove si prevede un iter rapido e senza particolari ostacoli. Ma cosa comporterà concretamente questa nuova norma per gli utenti?
Cosa prevede la legge
Il provvedimento stabilisce che le banche non potranno più rifiutare l'apertura di un conto corrente, fatta eccezione per casi molto specifici legati al rispetto delle norme nazionali ed europee contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. In queste circostanze, l’istituto bancario dovrà motivare per iscritto il diniego entro dieci giorni dalla richiesta. Questo significa che, salvo motivi di legge precisi, il diritto ad aprire un conto corrente sarà garantito a tutti, e le banche non potranno più rifiutare senza una giustificazione valida. Inoltre, il testo vieta alle banche di recedere unilateralmente dai contratti di conto corrente quando il saldo del cliente è positivo.
Ampio consenso bipartisan
La legge ha ricevuto un sostegno trasversale. Matteo Salvini ha definito l’approvazione «una vittoria della Lega» e una «battaglia storica a tutela dei cittadini in difficoltà». Il vicepresidente del Partito Democratico, Toni Ricciardi, ha parlato di un passo importante verso un «diritto di cittadinanza completo», senza esclusioni. Anche il Codacons si è espresso favorevolmente, sottolineando come l’attuale situazione economica, caratterizzata dall’uso crescente di pagamenti digitali e tecnologie bancarie, penalizzi chi non ha ancora un conto corrente, creando disparità sociali. Secondo l’associazione, garantire questo diritto è fondamentale per l’inclusione finanziaria.
Quanti conti correnti ci sono in Italia?
L’impatto della normativa potrebbe essere notevole in un Paese dove sono attivi oltre 48 milioni di conti correnti. Secondo i dati della
Fe derazione autonoma bancari italiani (Fabi), si tratta di un aumento di 5,6 milioni rispetto al 2019, quando i conti correnti erano circa 42 milioni. Le città con il maggior numero di conti sono Milano, con oltre 8 milioni, seguita da Roma (più di 4 milioni) e Torino, con quasi 2 milioni.