Incidente a Capalbio, il titolare dell’azienda: «Ho sentito il rumore della morte, sopravvissuti per miracolo»
Il racconto choc dopo lo schianto del camion contro la struttura: «Siamo ancora scossi, poteva essere una strage»
CAPALBIO. «Siamo vivi per miracolo». La voce di Francesco Corso è ferma ma si percepisce la paura vissuta il giorno prima e la consapevolezza di essere un miracolato dopo che la motrice di un tir rimasto coinvolto in un incidente sulla strada statale Aurelia ha sfondato il muro del suo negozio fermandosi a pochi metri da lui, dal fratello e dalla commessa.
Francesco insieme al fratello Andrea è il titolare del negozio “Fratelli Corso” lungo la statale Aurelia, a Montalzato. Commercializzano all’ingrosso e al dettaglio prodotti lattiero-caseari, salumi tipici della Campania, in particolare la mozzarella di bufala. Martedì (19 agosto) tutto filava come al solito fino a che qualcosa di imprevedibile ha stravolto il corso della giornata, trasformandosi in tragedia, in cui un uomo è morto.
Il racconto choc
«Eravamo impegnati nelle solite attività quotidiane – racconta Francesco al Tirreno – Io ero nella stanza con mio fratello che stava lavorando al computer. C’era anche la nostra commessa Ombretta. A un certo punto, alle nostre spalle abbiamo sentito un fragore: era la motrice di un tir. Nessuno ha capito cose stesse succedendo perché da dentro non avevamo sentito il rumore dello scontro. I muri spessi sono stati la nostra salvezza. La struttura è quella di un vecchio distributore dal quale abbiamo ricavato la nostra attività e la costruzione è fatta come una volta, con i muri che saranno circa 60 centimetri. È stata la nostra fortuna altrimenti saremmo probabilmente tutti morti. Abbiamo messo l’aria condizionata per i nostri clienti e quindi non abbiamo percezione dei rumori esterni anche per dare meno disagio a loro che acquistano o mangiano in tranquillità. Siamo stati fortunati che nessuno stesse facendo degustazioni altrimenti sarebbe stata una strage. Posso dire che ho sentito il rumore della morte che arriva all’improvviso».
Francesco Corso ha 47 anni e da 24 anni ogni mattina apre il suo negozio lungo la statale Aurelia. Di incidenti ne ha visti e, in molte occasioni, sono stati proprio lui e il fratello Andrea a distribuire acqua a chi era in coda a causa degli incidenti. «Fino a ieri noi eravamo quelli che solitamente accorrevano in aiuto – dice Francesco – Ricordo quando si rovesciò un camion di angurie e noi portammo l’acqua a chi era in coda. Questa volta invece siamo stati colpiti in prima persona».
Francesco sa di essere un miracolato. Lui e il fratello sono vicini alla famiglia di Alessandro Loschiavo, 59 anni, designer di fama internazionale deceduto nello scontro con l’autoarticolato. Il loro choc è stato fortissimo per la morte dell’uomo prima di tutto e poi per le conseguenze che l’incidente ha avuto sulla loro attività e anche sul loro stato emotivo e psicologico. «La nostra commessa ha avuto moltissima paura – aggiunge Corso – Le abbiamo dato alcuni giorni di riposo per riprendersi. Martedì è come se avessi perso un pezzo del mio cuore. Dato per scontato che la cosa più importante è essere tutti sani e salvi e esprimendo cordoglio alla famiglia della persona deceduta - aggiunge Francesco – Dobbiamo fare i conti con gli ingenti danni che abbiamo subito. La struttura è inagibile e quindi dobbiamo chiudere in un momento importante della stagione con un servizio al dettaglio e all’ingrosso che portare avanti diventa complicato. A mio fratello ho detto che farò finta di aver deciso di ristrutturare la nostra attività. Dobbiamo ripartire e non appena saranno terminati gli accertamenti burocratici daremo il via alla nostra rinascita. La nostra attività sarà ancora più bella. Lo dobbiamo a noi e ai nostri clienti».
La tragicità del momento ha però dato a Francesco e ad Andrea la consapevolezza di essere amati e – come dice Francesco in un’espressione tipica napoletana – «di essere voluti bene. Tantissime le persone che ci hanno chiamato per esprimere solidarietà. I nostri clienti anche quelli illustri e famosi che sono in Italia e anche in America. Li ringraziamo moltissimo perché i loro attestati di stima e la loro vicinanza ci ha dato un’iniezione di fiducia».
Per adesso i fratelli Corso saranno operativi nel punto vendita di Porto Ercole. Nella struttura andata parzialmente distrutta lavorano in 6, i due fratelli, la commessa e altri dipendenti. Una parola Francesco la dice sull’Aurelia: «Non è né un’autostrada né una strada di città – conclude – e quindi bisogna essere molto prudenti. Io ho sempre più paura di guidare, non solo sull’Aurelia ma in generale. Questo tragitto lo conosco benissimo anche perché all'inizio andavo io a prendere i prodotti in Campania. È necessaria molta prudenza». Ieri sono iniziate le manovre per rimuovere il tir dal negozio e permettere così a Francesco e Andrea anche la conta dei danni che saranno sicuramente ingenti. Per rimuovere il Tir è arrivata una gru speciale. Le operazioni cono coordinate dai vigili del fuoco.