Il Museo di Palazzo Vecchio ritrova l’antica sala del Mezzanino
La riapertura avverrà nel giorno di Sant’Anna, protettrice della città: all’interno di questo spazio sono conservati pezzi di storia tra cui il rilievo in marmo dedicato a San Zanobi
FIRENZE. Per Sant’Anna Firenze, la città di cui è protettrice, ritrova uno dei suoi tesori. Torna fruibile e rientra a far parte del percorso museale una parte solitamente inaccessibile di Palazzo Vecchio, la storica sala del Mezzanino. Dal prossimo 26 luglio, in occasione del tradizionale festeggiamento annuale di Sant’Anna, sarà riaperta al pubblico la sala del Museo di Palazzo Vecchio nella quale si conserva, assieme ad altre opere, una rara testimonianza iconografica dell’avvenimento storico dal quale discendono gli omaggi speciali che i fiorentini tributano a questa santa: un affresco staccato di straordinaria importanza, attribuito all’Orcagna, databile tra il 1343 e il 1349 e proveniente dall’antico carcere delle Stinche, che raffigura, in chiave allegorica, il tirannico signore angioino Gualtieri di Brienne, duca d’Atene, costretto a lasciare la città da una rivolta che ebbe inizio proprio nel giorno del calendario liturgico dedicato alla Madre della Vergine.
In occasione della riapertura al pubblico del Mezzanino, sono in programma speciali visite guidate alle 10,30, 12, 15, e 16.30 a cura di Fondazione Mus.E (prenotazione obbligatoria allo 055 0541450 o info@musefirenze.it). I partecipanti potranno così eccezionalmente percorrere la scala segreta voluta da Gualtieri di Brienne, visitare gli spazi del Mezzanino che ospitano oggi la donazione Loeser ed essere introdotti alla sala riaperta per l’occasione, dove si trova appunto l’affresco staccato di Orcagna. L’opera, vero fulcro della visita, rappresenta proprio la cacciata di Gualtieri da un palazzo ancora nella sua veste medievale, sotto lo sguardo benevolo e protettivo di Sant’Anna, alla quale vengono offerti i simboli della città di Firenze.
L’assessore
«Una Firenze insolita, da scoprire e vivere, una parte importante di Palazzo Vecchio che torna a far parte del percorso museale – ha detto l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini – il museo di Palazzo Vecchio, fra i più visitati musei civici della città, è uno scrigno di tesori non tutti visitabili quotidianamente. L’occasione della festa di Sant’Anna, a cui la città dedica anche un corteo storico per le strade del centro, è perfetta per poter vedere questa grande opera. Grazie al lavoro della Direzione Cultura, dello staff dei Musei Civici e del Soprintendente Musei Comunali Carlo Francini».
Tra le opere che si potranno ammirare d un celebre affresco staccato raffigurante Sant’Anna e la cacciata del duca d’Atene rievoca in chiave allegorica l’insurrezione del 26 luglio 1343 con la quale i fiorentini costrinsero il tirannico signore angioino Gualtieri di Brienne a lasciare la città (con la benevola intercessione della santa da allora celebrata come protettrice della libertà di Firenze). O il rilievo in marmo di autore ignoto raffigurante San Zanobi e il Palazzo della Signoria, databile tra il 1415 e il 1420: i frammenti ricomposti provengono dalla muratura esterna della casa-torre della famiglia fiorentina dei Girolami in via Por Santa Maria (furono recuperati tra le macerie dell’edificio abbattuto durante la seconda guerra dall’esercito tedesco in ritirata) e raccontano una parte importante della storia di Firenze. Da una porta della cerchia muraria due-trecentesca di Firenze proviene l’ultima opera presente nella sala: un rilievo in pietra con residui di policromia, della seconda metà del XIII secolo, in stile bizantineggiante, raffigurante San Giorgio che abbatte il drago. Dalla stanza i visitatori potranno inoltre affacciarsi sull’ampia sala adiacente, detta del Marzocco, e ammirare uno dei pochissimi soffitti lignei originari, risalenti al XIV secolo, non distrutti o coperti durante la trasformazione del palazzo in reggia ducale voluta da Cosimo I. Le sale del Mezzanino, del resto, sono gli unici ambienti che non avendo subito interventi significativi durante la ristrutturazione medicea del palazzo mantengono l’aspetto sobrio e austero delle dimore della Firenze medievale.
Inoltre le sale che precedono quella che riapre ospitano, dal 1934, una pregevole raccolta di pitture, sculture e suppellettili antiche, per lo più di ambito toscano e di epoca medievale e rinascimentale, donate al Comune con lascito testamentario dallo studioso e collezionista statunitense Charles Loeser, tra cui il celebre Ritratto di Laura Battiferri del Bronzino e le due Zuffe in terracotta della bottega di Rustici ispirate alla Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci.