Il Tirreno

Versilia

L’incidente

Escursionista colpita da una scarica di sassi nella falesia di Casoli: salva grazie al casco

di Gabriele Buffoni

	L'elisoccorso in volo nella zona dell'incidente e i mezzi dei vigili del fuoco
L'elisoccorso in volo nella zona dell'incidente e i mezzi dei vigili del fuoco

La donna, 30 anni, di Pisa, ha riportato un trauma cranico ed è stata portata con l’elisoccorso Pegaso all’ospedale Cisanello

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CAMAIORE. Una trentenne residente nella provincia di Pisa è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Cisanello questo pomeriggio, dopo essere stata ferita alla testa da una scarica di sassi crollati dalla parete lungo la quale si stava arrampicando insieme a un gruppo di amici, tutti esperti di questo tipo di sport. È successo intorno alle 16 nella frazione di Casoli. Dove l’apprensione è stata massima fin dai primi momenti.

«Abbiamo sentito un boato – raccontano alcuni residenti ai vigili del fuoco – e c’è stato chi, alle case più basse del paese, ha iniziato a urlare chiedendo cosa fosse successo in direzione della falesia che si staglia davanti alle case». È scattata così la chiamata al 112 e, dalla centrale operativa, l’allerta ai vigili del fuoco, alla Misericordia di Camaiore e Lido e all’elicottero Pegaso 3.

Tutto avviene in una manciata di secondi. La giovane, impegnata con gli amici in un’arrampicata sulla parete della falesia di Casoli, sta procedendo da seconda di cordata quando improvvisamente, sopra la sua testa, parte della montagna si sgretola. Una scarica di sassi molto forti investe gli escursionisti, in particolare la trentenne pisana che viene colpita più volte e in maniera violenta alla nuca dalle pietre. I compagni di cordata subito si prodigano ad aiutarla, riescono a calarla fino alla base della falesia dove chiamano i soccorsi, a loro volta sollecitati anche dagli abitanti del paese.

Sul posto si precipitano così l’ambulanza della Misericordia di Camaiore e Lido, l’elicottero Pegaso 3, i vigili del fuoco con tre mezzi e gli operatori del soccorso alpino. Raggiungere la zona della falesia è particolarmente complicato, così mentre il personale medico viene verricellato dall’elicottero direttamente sul posto i vigili del fuoco, muniti degli strumenti per trasportare la giovane, si inerpicano nella boscaglia sopra Candalla guidati dai residenti.

La trentenne, in tutto questo, non ha mai perso conoscenza nonostante il trauma cranico subito, e appare subito chiaro il perché ai soccorritori che la raggiungono: determinante nel limitare i danni è stato infatti il casco protettivo di cui era munita e che indossava al momento del crollo dei sassi dalla parete rocciosa. Un elemento, questo, che ha fatto per la trentenne la differenza tra la vita e la morte, permettendo ai medici di stabilizzarla e di trasferirla in elicottero a Cisanello in codice giallo, escludendo per lei pericoli maggiori fin da subito.

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