Addio Donatella Francesconi, il suo lavoro incredibile per raccontare la strage di Viareggio come nessun altro
Il dolore di Daniela Rombi, presidente dell’associazione “Il Mondo che Vorrei”: «Ha studiato le carte processuali anche di notte. Per le una sola parola: gratitudine”
Per la prima volta Donatella Francesconi, cronista del Tirreno e storica penna viareggina morta a 63 anni venerdì 27 giugno, non sarà presente il 29 giugno, anniversario della strage di Viareggio.
Il ricordo di un lavoro incredibile
Daniela Rombi, presidente dell’associazione “Il Mondo che vorrei” che raggruppa i familiari delle 32 vittime, ne prende atto con commozione. «È stata fin dal primo momento con i suoi articoli al nostro fianco, dandoci voce anche quando i media nazionali non parlavano più della strage di Viareggio – dice Rombi – Donatella ha tenuto alta l’attenzione e quindi la ringraziamo per questo. Ha fatto un lavoro importante, come quello dei magistrati, leggendo di notte le sentenze per farsi trovare pronta e puntuale nel riportare i resoconti processuali che sono serviti a non far abbassare mai l’attenzione in questi 16 anni. Purtroppo sarà la prima volta che non sarà con noi, in questi anni ripeto è stata fondamentale e per questo motivo le abbiamo anche donato una targa con la dicitura “Gratitudine”, perché è quello che si è meritato per l’amore, la professionalità e la competenza, con la quale ha raccontato quello che è avvenuto quella notte maledetta a Viareggio».
L’amicizia
Con Daniela Rombi poi c’era un rapporto di amicizia. «Ricordo che venne a cena a casa nostra e nel sedersi a tavola si mise al posto che occupava Emanuela, anche se ce n’erano altri liberi. Mi sembrò in quella circostanza, come un segnale per esserci ancora di più vicina, come nel giorno in cui ci ha lasciato, che è avvenuto a quattro giorni dalla commemorazione in programma domenica della strage ferroviaria. Sarà per sempre una di noi. Mando un abbraccio alla figlia Rossana e ai suoi familiari da tutti noi».