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Viareggio, schianto mortale col cinghiale sul via dei Tigli: la ricostruzione. Il figlio: «Addio papà, spirito libero»

Matteo Tuccini
Viareggio, schianto mortale col cinghiale sul via dei Tigli: la ricostruzione. Il figlio: «Addio papà, spirito libero»

Dario Volpe, 55 anni, apparteneva alla storica famiglia di commercianti Lavorava alla Toscopesce, tifava Juve e Rossi. «Buono e amico di tutti»

30 luglio 2022
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VIAREGGIO. Era malato di Juventus, di Valentino Rossi e della Ferrari. Dalla Signora al Cavallino, passando per il 46: passioni che ti entrano dentro, per non lasciarti più. Dario Volpe, 55 anni, da oltre 20 impiegato alla Toscopesce, è morto giovedì sera sul viale dei Tigli. La Smart su cui viaggiava in direzione Viareggio si è scontrata con un cinghiale che stava attraversando la strada. Uno dei tanti episodi di incidenti tra un’auto e un animale, in una zona che sappiamo bene essere di coabitazione tra l’uomo e la natura. Stavolta, però, il risultato è stato tragico.

L’impatto, avvenuto intorno alle 20,30 tra il camping Europa e Villa Borbone, è stato fatale per Volpe: la sua auto, dopo aver colpito il cinghiale, è andata a schiantarsi contro un albero. Inutile la corsa al pronto soccorso del Versilia: l’uomo non è sopravvissuto allo scontro. Anche il cinghiale è morto.

La notizia si è diffusa rapidamente ieri in città: Dario Volpe apparteneva alla storica famiglia di commercianti di pesce. Era nipote del capostipite e fondatore dell’attività, Giuseppe Volpe.

Anche Dario era nel settore: da anni lavorava alla Toscopesce, nota e importante azienda viareggina che rifornisce ristoranti e supermercati. Lui era di carattere guascone, gli piaceva vivere e stare con gli amici: ma era sempre professionale sul lavoro. Proprio i colleghi, non avendolo visto arrivare ieri mattina, si sono allarmati. Hanno chiamato la figlia ed è partita la mobilitazione per capire cosa fosse successo. Si sono accorti che Dario non era a casa sua, nel quartiere Darsena. In mattinata, la conferma tremenda.

«Era uno spirito libero, un uomo buono e amico di tutti»: così lo ricordano i figli, Daria e Jonathan. La foto che ben lo rappresenta è quella accanto all’amato nipotino, il figlio di Daria: sorridente e felice, abbracciato al bimbo. L’amore di nonno. Un nonno tifoso, come lo rammentano la famiglia e gli amici: innamorato della Juve, del motomondiale – con l’idolo di sempre Valentino Rossi – e della Formula 1.

Paolo Baroni, un amico di Dario, ricorda: «Facevamo parte dello stesso gruppo di ragazzi e abbiamo passato insieme una bella parte della nostra giovinezza. Ho appreso con immenso dolore, come del resto tutti, la tragedia che si è consumata sul viale dei Tigli giovedì sera. Sono incredulo del fatto che si possa morire in questo modo e sono davvero triste, perché ho perso un amico che stimavo molto. Mi associo al dolore dei familiari, ai quali invio le mie più sentite condoglianze».

I Volpe, come detto, sono una delle famiglie viareggine più conosciute per l’attività che svolgono e per i tanti anni di lavoro nel commercio. Ma la scomparsa di Dario ha causato dolore e commozione anche a Forte dei Marmi, dove in tanti lo ricordano con affetto: «È praticamente cresciuto da noi – dicono a Forte – e qui ancora abitano la mamma Lavinia e il fratello Giuseppe». A Forte la famiglia di Dario aveva una pescheria, fondata dal padre Fernando, poi chiusa. «Con Dario – ricorda Giovanni Maffei, ex presidente dei commercianti, ma soprattutto amico – siamo cresciuti insieme. Era un caro amico, e la notizia del tragico incidente mi ha allibito e addolorato. Negli ultimi tempi non ci si vedeva più come prima, ma Dario ha continuato per anni a bazzicare il Forte con il suo furgone consegnando il pesce, finché pochi anni fa era passato a un incarico interno nella ditta per cui lavorava. Rivederlo, però, ogni volta era una festa e un tuffo nel passato». Proprio a Forte, nella chiesa di Sant’Ermete, oggi alle 15 ci sono i funerali. Poi sarà portato a Livorno per la cremazione.  

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