Il Tirreno

Un pomeriggio di alcune settimane fa, due uomini vestiti da carabinieri e muniti di tesserino falso si sono diretti a Fabbiano, un piccolo paese vicino a Seravezza, e sono andati a bussare alla porta di un uomo di circa 70 anni dicendo di dover effettuare dei controlli in casa sua. L’uomo, un po’ dubbioso, dato che non aveva bisogno di nessun controllo, iniziò a fare domande per cercare spiegazioni riguardo la loro visita.

I due presunti carabinieri a quel punto cominciarono a trovarsi in difficoltà a rispondere a tutte quelle domande, così l’uomo capì che non si trovava di fronte a due veri rappresentanti dell’Arma dei carabinieri. Dunque, non li fece entrare in casa e disse loro di tornare alla propria macchina.

Loro dopo aver insistito capirono che era inutile e quindi l’uomo li accompagnò verso l’auto, che si trovava nel parcheggio in cima al paese. L’automobile era normale e non una dei carabinieri. Dopo essere saliti, partirono e il signore chiamò i veri carabinieri che contattarono a loro volta altri colleghi. Partirono tre macchine che si suddivisero in fondo alle tre strade, dalle quali sarebbero potuti passare i due uomini. Infatti sono riusciti a prenderli. Probabilmente i ladri pensavano di poter riuscire a entrare in casa del signore per rubare, dato che è anziano.

Spesso gli anziani possono sembrare più facili da fregare, ma non è sempre così, proprio come in questa vicenda. L’atto che volevano compiere è completamente sbagliato per vari motivi: intanto perché rubare non è giusto e soprattutto a persone di una certa età che potrebbero spaventarsi. Però non sono gli unici ad aver sbagliato, infatti è complice anche colui che ha realizzato il tesserino falso e glielo ha procurato. Invece l’uomo ha reagito bene perché gli ha detto con calma che non li avrebbe fatti entrare e giustamente ha chiamato dei veri carabinieri, sia per la propria sicurezza che quella altrui.

(*) Studentessa di 16 anni, liceo Chini Michelangelo di Camaiore