Effetto Fiorello Numero chiuso alla Capannina
di Melania Carnevali
Ingressi limitati per la cerimonia di premiazione al Forte Il Comune invita a prenotare il posto entro venerdì
3 MINUTI DI LETTURA
FORTE DEI MARMI. In quarantacinque edizioni non era facile superare se stessi. E invece lo ha fatto il Premio satira politica, che quest’anno, per la serata della premiazione in Capannina, ha dovuto mettere anche il “numero chiuso” agli ingressi per evitare la folla. Tra i premiati e ospiti di sabato sera, a Forte dei Marmi, ci saranno infatti nomi di spicco della comicità italiana come Fiorello e Ficarra e Picone, ma anche altre star della risata come il creatore di Le più Belle Frasi di Osho, o Liza Donnelly, fumettista americana del New Yorker e del giornale francese Cbs News, nonché femminista e attivista per i diritti umani.
Ingressi limitati. La cerimonia di premiazione inizierà alle 17.30. Saranno permessi al massimo 200 ingressi. E sarà necessaria la registrazione, che garantirà l’accesso in sala, ma non i posti a sedere che saranno a esaurimento. «Dopo i 200 ingressi non verrà ammesso pubblico in sala per ragioni organizzative e di sicurezza», fanno sapere dal Comune che spiega anche, a chi vuole partecipare, di prenotarsi dalle 9 di oggi fino alle 12 di venerdì all’ufficio informazioni turistiche in via Spinetti (telefono 0584-280253 e 0584-280292). L’ufficio rimarrà aperto dalle 9 alle 13 e dalle 15. 30 alle 19. 30.
Premio satira, la storia. È il 17 agosto del 1973, quando la giunta comunale di Forte firma una delibera che sancisce la nascita del Premio “Forte dei Marmi” per la satira politica. Una sfida non semplice, quella di toccare l’intoccabile politica italiana e di farlo con l’ironia, la comicità, negli anni di piombo, della Democrazia cristiana. Un premio di rottura che cavalca forse più lo spirito libertario e liberatorio della musica, che quello nostalgico della politica degli anni Settanta. E alla fine, negli anni, si fa il nome di premio anti-conformista, originale e estraneo ai cliché degli appuntamenti stagionali della narrativa italiana. Un riconoscimento, quello del premio satira politica, che nell’albo d’oro adesso annovera personaggi come il premio Oscar Roberto Benigni, il premio Nober Dario Fo, Carlo Verdone, Corrado Guzzanti, Pif. Bene, di edizioni ne sono passate 44 da quella delibera comunale dell’agosto del 1973, quella di quest’anno è la 45esima.
I vincitori. Il faro è sempre puntato sulla politica italiana e sull’attualità «narrate con ironia e sarcasmo – fanno sapere gli organizzatori-, premiando coloro i quali più degli altri negli ultimi dodici mesi hanno dato voce e acuta interpretazione ai fatti, attraverso la lente mai banale della comicità». E se un tempo era la carta stampata a tenere banco, adesso un ruolo centrale, con premi ad hoc, viene dato alla tv e al web. Ecco quindi che per la sezione cinema il premio quest’anno va all’ultimo film di Ficarra e Picone: l’ora legale che racconta in chiave satirica le elezioni per il sindaco di un remoto paesino siciliano, mentre per il web va a Federico Palmaroli di “Le più belle frasi di Osho”. Non mancano i casi curiosi come il libro di Alvaro Rissa (pseudonimo che usato dal professore Walter Lapini dell’Università di Genova) che ha riscritto un’antologia della letteratura greca e latina, con tanto di testo in lingua a fronte dal titolo e dai contenuti quanto meno dissacranti: “Il culo non esiste solo per andare di corpo”. Poi ci sono le notazioni satirico-sociologiche di Danilo Masotti che con i suoi umarells bolognesi si è aggiudicato il premio Pino Zac. Poi i collage satirici dell’istituto Lupe, «un modo assolutamente innovativo e tagliente di sottolineare incongruenze e follie del mondo politico italiano». E infine il premio dei premi, quello alla carriera, a Fiorello. «Dai suoi show all’Edicola Fiore – si legge in una nota –: in un turbinio di battute, provocazioni e satira. Da sempre».
Ingressi limitati. La cerimonia di premiazione inizierà alle 17.30. Saranno permessi al massimo 200 ingressi. E sarà necessaria la registrazione, che garantirà l’accesso in sala, ma non i posti a sedere che saranno a esaurimento. «Dopo i 200 ingressi non verrà ammesso pubblico in sala per ragioni organizzative e di sicurezza», fanno sapere dal Comune che spiega anche, a chi vuole partecipare, di prenotarsi dalle 9 di oggi fino alle 12 di venerdì all’ufficio informazioni turistiche in via Spinetti (telefono 0584-280253 e 0584-280292). L’ufficio rimarrà aperto dalle 9 alle 13 e dalle 15. 30 alle 19. 30.
Premio satira, la storia. È il 17 agosto del 1973, quando la giunta comunale di Forte firma una delibera che sancisce la nascita del Premio “Forte dei Marmi” per la satira politica. Una sfida non semplice, quella di toccare l’intoccabile politica italiana e di farlo con l’ironia, la comicità, negli anni di piombo, della Democrazia cristiana. Un premio di rottura che cavalca forse più lo spirito libertario e liberatorio della musica, che quello nostalgico della politica degli anni Settanta. E alla fine, negli anni, si fa il nome di premio anti-conformista, originale e estraneo ai cliché degli appuntamenti stagionali della narrativa italiana. Un riconoscimento, quello del premio satira politica, che nell’albo d’oro adesso annovera personaggi come il premio Oscar Roberto Benigni, il premio Nober Dario Fo, Carlo Verdone, Corrado Guzzanti, Pif. Bene, di edizioni ne sono passate 44 da quella delibera comunale dell’agosto del 1973, quella di quest’anno è la 45esima.
I vincitori. Il faro è sempre puntato sulla politica italiana e sull’attualità «narrate con ironia e sarcasmo – fanno sapere gli organizzatori-, premiando coloro i quali più degli altri negli ultimi dodici mesi hanno dato voce e acuta interpretazione ai fatti, attraverso la lente mai banale della comicità». E se un tempo era la carta stampata a tenere banco, adesso un ruolo centrale, con premi ad hoc, viene dato alla tv e al web. Ecco quindi che per la sezione cinema il premio quest’anno va all’ultimo film di Ficarra e Picone: l’ora legale che racconta in chiave satirica le elezioni per il sindaco di un remoto paesino siciliano, mentre per il web va a Federico Palmaroli di “Le più belle frasi di Osho”. Non mancano i casi curiosi come il libro di Alvaro Rissa (pseudonimo che usato dal professore Walter Lapini dell’Università di Genova) che ha riscritto un’antologia della letteratura greca e latina, con tanto di testo in lingua a fronte dal titolo e dai contenuti quanto meno dissacranti: “Il culo non esiste solo per andare di corpo”. Poi ci sono le notazioni satirico-sociologiche di Danilo Masotti che con i suoi umarells bolognesi si è aggiudicato il premio Pino Zac. Poi i collage satirici dell’istituto Lupe, «un modo assolutamente innovativo e tagliente di sottolineare incongruenze e follie del mondo politico italiano». E infine il premio dei premi, quello alla carriera, a Fiorello. «Dai suoi show all’Edicola Fiore – si legge in una nota –: in un turbinio di battute, provocazioni e satira. Da sempre».