Blackout in centro a Firenze, il caldo spegne la città: dai Pos bloccati ai freezer spenti, chiusi i negozi
Caos nel cuore cittadino pieno di turisti. Cavi surriscaldati e abuso di condizionatori: perché la rete elettrica è andata in tilt
FIRENZE. Nel cuore di Firenze, tra via del Corso, via degli Speziali, piazza della Repubblica e le vie adiacenti, il caldo ha spento la luce. Un blackout improvviso, partito nel pomeriggio di oggi, ha lasciato al buio centinaia di utenze tra negozi, abitazioni, alberghi, ristoranti e uffici. E nel pieno della stagione turistica, con temperature da codice rosso, la città si è trovata a fronteggiare non solo l’afa, ma anche le conseguenze di un collasso elettrico.
L’ondata di calore
Le cause? Un mix esplosivo di consumo eccessivo di energia dovuto all’uso massiccio dei condizionatori e il surriscaldamento fisico della rete sotterranea Enel. Un «fenomeno elettrico da ondata di calore», lo definiscono tecnicamente: aumento dei prelievi, cavi sotto stress, e linee che saltano. A differenza di altri blackout, però, stavolta non è stato possibile attivare le dorsali di riserva: il guasto ha colpito due punti dello stesso cavo, rendendolo non «controalimentabile».
Blocco di pos e scale mobili
La zona interessata, benché ristretta, è nevralgica. Fra piazza degli Alberighi, piazza Brunelleschi, via Medici, via Tosinghi e via del Corso, la corrente è saltata «a macchia di leopardo», colpendo civici e isolati senza logica apparente. Nei negozi, la scena si è ripetuta ovunque: terminali Pos inutilizzabili, luci spente, aria condizionata fuori uso, e il fuggi fuggi dei clienti. In un grande magazzino si sono bloccate le scale mobili, con alcune persone uscite senza neppure riuscire a completare il pagamento. Per alcuni minuti il blackout è arrivato anche in piazza della Libertà.
Alcuni esercizi hanno reagito come potevano: «Only cash» scritto su fogli improvvisati alle vetrine, mentre altri hanno chiuso del tutto. Gelaterie e bar – i più esposti – rischiano ora di perdere intere scorte.
Negozi chiusi e scorte a rischio
«Dalle 15,30 siamo al buio – racconta Egli Hysenllari del Festival del Gelato – nessuno ci ha detto niente, abbiamo messo tutto nei surgelatori ma non sappiamo quanto reggeranno». Stessa preoccupazione alla gelateria Barroccino e al Coronas Cafè: «Abbiamo smesso di vendere gelato alle 17, ora aspettiamo e vediamo i danni», racconta Luca Picchi. L’umore è nero come la corrente che non torna.
L’intervento di E-Distribuzione
E-Distribuzione ha attivato subito un piano urgente: scavi in corso per accedere ai cavi interrati e la posa di un «cavo attrezzo», una linea componibile in superficie che collega due cabine di smistamento tra via Tosinghi e via Medici. Un’operazione d’emergenza con cui in serata si è restituita la luce. Ma i tempi tecnici non sono stati brevi, ed è stata una corsa contro il tempo. Il blackout mette anche in luce – è il caso di dirlo – la fragilità della rete urbana di fronte ai picchi climatici sempre più frequenti. Firenze si è trovata a fronteggiare una «tempesta perfetta» fatta di caldo estremo, infrastrutture stressate e una domanda energetica fuori scala. E se luglio è appena iniziato, il rischio è che questa sia solo la prima interruzione di una lunga estate rovente.