Il Tirreno

Milano: psicologa caso Pifferi, 'umiliata da innocente, non lavorerò più in carcere'

31 gennaio 2024
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Milano, 31 gen. (Adnkronos) - "lo credo che la verità verrà a galla insieme alla mia più totale innocenza e buona fede perché credo che la magistratura farà un lavoro serio e secondo i principi costituzionali di giustizia. lo sono innocente su tutta la linea. Il mio sentimento però ora è di fortissimo dolore e annientamento". E' uno dei passaggi della lettera che una delle psicologhe indagate per falso e favoreggiamento nel caso di Diana Pifferi, a processo per l'omicidio della figlia Diana di solo 18 mesi, ha indirizzato ai vertici del carcere di San Vittore - è stata sospesa per "motivi di opportunità" - chiedendo di non svolgere più la sua attività professionale negli istituti di pena, anche qualora fosse revocata la sospensione. "Ho dato la mia vita per quel posto (San Vittore, ndr). Ora quello che mi sta accadendo lo vivo con angoscia a stupore allo stesso tempo. Sono affranta e basita. Sono riusciti a spaventarmi e umiliarmi per motivi che fatico a comprendere. La perquisizione a casa che ha coinvolto la famiglia è un trauma personale. Ma trascinarmi a San Vittore dalla porta carraia come i detenuti, scortata a vista, messa in una situazione dove tutti hanno potuto osservare la scena, agenti, detenuti, colleghi, questo ha avuto il solo scopo di umiliarmi" si legge ancora nella missiva in cui, in più punti, si ribadisce di voler lavorare "lontana dal mondo delle carceri".
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