Fi-Pi-Li, mini abbonamento da 3 euro al mese per gli automobilisti: «Così si pagano i lavori necessari» – La proposta del sindaco
Il primo cittadino di Pontedera, Matteo Franconi, lancia l’idea sul modello di Austria, Svizzera e Slovenia: «Non si può immaginare un pedaggio solo per i tir»
PONTEDERA. Una specie di vignetta, sul modello Austria, Svizzera, Slovenia e non solo, per far pagare poco a tutti la Fi-Pi-Li e finanziarne così la messa in sicurezza e l’ammodernamento. È la proposta che viene dal sindaco di Pontedera Matteo Franconi per migliorare la superstrada toscana, «definita a buon titolo la strada dei “dannati” un imbuto che non lascia scampo perché senza alternative, benché totalmente inadeguata».
Opera criticata
Un’opera «pensata male, costruita peggio e gestita prima in maniera disastrosa – commenta Franconi – per diventare poi un pozzo senza fine di soldi pubblici inghiottiti dagli infiniti cantieri che si affannano a mantenere l’arteria sopra il limite minimo della decenza».
Società dedicata
Il sindaco plaude al presidente della Regione uscente Eugenio Giani per aver lanciato «l’idea di una società dedicata alla progettazione e alla realizzazione degli investimenti necessari da realizzare, partendo dalle assolute emergenze, cito ad esempio l’urgenza della terza corsia nel tratto tra Montopoli – Pontedera e la diramazione Pisa-Livorno così come l’ingresso in Firenze».
Problema sostenibilità
Il vero problema resta quello della sostenibilità. «Se, come sembra evidente, non sarà possibile trovare le risorse pubbliche credo che si debba mettere sul piatto della discussione pubblica un ventaglio di alternative – va avanti il primo cittadino di Pontedera –. La mia idea è che sia sbagliato immaginare un pedaggio (alto) per i tir e i mezzi pesanti: caricare soltanto sulle spalle del sistema produttivo e del trasporto su gomma rischia di gravare troppo su un segmento importante dell’ecosistema toscano e di non esser nemmeno sufficiente allo scopo».
Idea bollino
È qui che subentra l’idea vignetta, o bollino, ossia un abbonamento periodico da parte degli utenti, a cifre ridotte. «Se davvero due o tre euro al mese fossero il prezzo da pagare per finanziare la costruzione di una strada sicura e finalmente adeguata alle esigenze del traffico di oggi e di domani, potrebbe anche valerne la pena avviarla» la considerazione del sindaco.
Fare qualcosa
Se si vogliono ridurre i disagi sulla Fi-Pi-Li, bisogna fare qualcosa. «L’alternativa peggiore è quella di non fare niente, condannando alla dannazione eterna chi non può scegliere di non percorrere questa strada» dice.
Disagi quotidiani
«Ogni giorno i 60mila veicoli che sono costretti a imboccare la Fi-Pi-Li sono obbligati a sperare nella buona sorte – prosegue Franconi – il rischio minore è trovarsi bloccati in colonna per ore, quello peggiore è trovarsi in un incidente anche grave. Se per gli utenti occasionali questi sono solo episodi fastidiosi e scocciature, per chi è costretto ad usarla per lavoro è un calvario quotidiano che rovina la vita e impatta negativamente sul sistema economico».
Limiti strutturali
Della prima arteria toscana la fascia tricolore elenca i limiti strutturali: «corsie a tratti molto strette, poche piazzole di sosta, assenza di corsie di emergenza per gran parte del tracciato, manto stradale non drenante per diversi tratti, grande flusso di mezzi pesanti e assenza per tutto il tracciato di terze corsie per consentire un deflusso più regolare del traffico». Un quadro «scoraggiante» che per Franconi «deve spronare la politica a prendere decisioni non più rinviabili».
Risorse necessarie
«Occorrono risorse per dotare la Fi-Pi-Li di infrastrutture anche minime di sicurezza e scorrevolezza – spiega – L’intervento serve anche a capitalizzare l’opportunità del progetto Darsena Europa che vede il porto di Livorno come uno degli hub fondamentali lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Per questo motivo, nel Piano Operativo di Pontedera, abbiamo previsto un’infrastruttura di valenza territoriale (Truck-Park) all’uscita della Fi-Pi-Li, pensata al servizio degli autotrasportatori, dei mezzi pesanti e del polo logistico».