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La cuccia nel bosco

Il canile di Livorno è destinato a diventare una struttura dove si studia il comportamento degli animali più difficili

di Elena Andreini
Il canile di Livorno è destinato a diventare una struttura  dove si studia il comportamento degli animali più difficili

È stata siglata una convenzione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa per raggiungere quest’obiettivo

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Nina, una cucciolina di pitbull, aveva due mesi la notte del grande temporale. Quella sera c’era l’allerta arancione per il maltempo. Nina è stata presa da una cucciolata e lasciata impaurita in via Caduti del lavoro mentre il cielo brontolava e la forte pioggia inondava le strade. È stata trovata intimorita e portata al canile dove è rimasta per due mesi circa e poi è stata adottata. Per lei un nuovo inizio. «Questa è una delle tante storie dei cani che arrivano qui da noi e che mi colpiscono – dice Carolina Di Meo, responsabile dell’ufficio tutela animali del Comune di Livorno – ma ogni cane ha un proprio passato a volte difficile e triste. Le storie che mi colpiscono sono quelle dove c’è l’istanza di cessione: il cane vive situazioni difficili e viene ceduto. Una storia come quella di Balu, un simil labrador. Quando è entrato in canile era impaurito perché aveva vissuto in uno spazio senza rapporti con l’esterno. Poi grazie agli educatori e ai volontari è stato rieducato».

Il canile di Livorno arriva ad accogliere un massimo di 68 cani come rifugio oltre a 12 per la parte sanitaria. Oggi “La cuccia nel bosco”, questo il nome del canile, ospita 57 animali. Con la nuova gestione interna al Comune, il canile ha messo in atto due progetti: i “Patti di collaborazione” con il coinvolgimento dei cittadini che hanno la possibilità di diventare volontari della struttura. E oggi i volontari sono già 65. Il secondo progetto è una collaborazione con l’Università di Pisa.

«La nuova gestione sta puntando al recupero comportamentale dei cani – spiega Di Meo – e la convenzione siglata con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo pisano va in questa direzione: il canile diventerà un luogo didattico dove verranno studiati gli animali più difficili».

Al canile arrivano anche cani morsicatori, per loro la struttura diventa l’ultima spiaggia e oggi il canile ne ospita 5. Il recupero comportamentale del cane permette di farlo uscire al più presto dalla struttura per essere adottato. E le adozioni sono proseguite nel periodo estivo. «Si dice spesso che l’estate è il momento in cui si assiste di più all’abbandono dei cani – spiega Di Meo – In realtà le adozioni vanno bene, due a settimana».

Il canile, che si trova in via di Vallin Buio 2, è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Telefono 0586 820353. È anche possibile scrivere ad animali@comune.livorno.it – cellulare 333 6115042. 
 

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