La Toscana si blocca per la Palestina: in 5mila in marcia sulla Fi-Pi-Li a Pisa – Livorno, Firenze, Viareggio, Grosseto: le proteste città per città
In migliaia hanno aderito allo sciopero generale proclamato in sostegno al popolo palestinese
La Toscana bloccata per la Palestina. Lo sciopero generale di lunedì 22 settembre porta sulle strade e nelle piazze della regione migliaia di persone. Con disagi ai trasporti e alla circolazione in diverse città. A Livorno i manifestanti hanno bloccato una parte del porto, a Pisa il centro città è paralizzato da migliaia di uomini e donne che sfilano per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e al momento (ore 11,52, ndr) risulta in corso l’occupazione della Fi-Pi-Li a Pisa da parte di circa 5mila manifestanti che hanno invaso la superstrada all’entrata di Pisa aeroporto. La Fi-Pi-Li risulta bloccata in direzione Livorno. Anche a Calenzano la protesta ha causato disagi: bloccato il casello dell’Autosole. Di seguito il punto della situazione città per città.
Il blocco della Fi-Pi-Li
Circa cinquemila manifestanti hanno bloccato il traffico sulla Fi-Pi-Li all’altezza di Pisa aeroporto in direzione Livorno. Il corteo, dopo aver attraversato le strade della città, si è diretto verso l’aeroporto Galilei e qui ha “invaso” la superstrada. Il traffico ha subito rallentamenti. Dopo circa una ventina di minuti, i manifestanti – sorpresi da un temporale – hanno ripreso la marcia verso l’uscita Pisa centro.
A Livorno
A Livorno, allo sciopero generale dell’Unione Sindacale di Base con presidio al varco Valessini, stanno prendendo parte, al momento (ore 11,20) circa 2.500 persone. Il presidio all’ingresso del porto è cominciato alle 6 del mattino con l’arrivo dei primi manifestanti e i mezzi bloccati. I presidi in porto andranno avanti per tutta la giornata. Un altro presidio al varco Valessini è poi previsto per mercoledì mattina (24 settembre), sempre alle ore 6. Perché «attraccherà nel porto di Livorno – scrivono dal Gruppo Autonomo Portuali di Livorno – un’altra nave carica di armi proveniente da Israele. Che siano per la Nato o destinati al genocidio in Palestina, il messaggio deve essere chiaro: il popolo è stanco di essere complice delle guerre dei governi e dei padroni delle armi. Da giorni abbiamo perso il segnale della Slnc Severn perché oscurato dalla stessa (ecco perché non è chiaro se la nave arrivi effettivamente il 24 o se, invece, domani sera, ndr). Per questo il blocco è una necessità. Qui dentro non passa più niente».
A Pisa
Cortei, manifestazioni e striscioni ai poli universitari. Anche a Pisa la protesta per la Palestina si fa sentire. Nella mattina di venerdì 22 circa 5mila persone si sono ritrovate sul ponte di Mezzo a Pisa per partecipare al corteo organizzato in occasione dello sciopero generale per Gaza.
Disagi al traffico, auto e trasporti bloccati e molti poli universitari rimasti chiusi per “complicità con il genocidio in Palestina”, come si legge sullo striscione affisso al Polo Piagge.
A Firenze
Il cartello “Uscita chiusa per manifestazione” lampeggia sui pannelli a messaggio variabile di Autostrade. Da entrambe le direzioni, chi arriva a Calenzano trova i caselli sbarrati e un serpentone di auto costrette a deviare verso Prato Est. È il segnale tangibile di una protesta che, nella mattina di lunedì 22 settembre, ha trasformato uno snodo cruciale della viabilità toscana in un palcoscenico politico: “Blocchiamo tutto, per Gaza”, scandiscono i megafoni, le voci ruvide di chi ha scelto di portare la guerra mediorientale nel cuore dell’Italia produttiva. Il presidio è cominciato presto, con i pullman scaricati alla rotonda che immette all’autostrada del Sole.
Centinaia di persone, bandiere palestinesi che ondeggiano come vele, striscioni che annunciano uno sciopero contro «lo stato genocida di Israele» e contro «l’economia di guerra». Usb e Cobas, i sindacati di base, rivendicano apertamente la violazione della legge 146 sui servizi essenziali. Le richieste sono tre, sintetizzate con parole secche da Dario Furnari dell’Usb: «Fermare il genocidio, sostenere la Flotilla, stoppare l’economia di guerra». Quest’ultima, dicono i militanti, è la più sindacale: perché ogni euro speso in armi si traduce in un taglio a scuola, sanità, trasporti.
A Viareggio
Anche Viareggio si è svegliata nel segno della solidarietà per il popolo palestinese: centinaia di persone hanno sfilato per le vie della città chiedendo umanità per la popolazione della striscia di Gaza e denunciando i crimini di guerra in atto.
A Grosseto
A Grosseto il corteo è partito alle 10 da piazza Rosselli e conclusione in piazza Dante.
(Il corteo a Grosseto – foto agenzia Bf)
Allo sciopero generale per Gaza hanno aderito Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, il Coordinamento per la Pace di Grosseto, Cobas Scuola, Anpi provinciale, Comitato Democrazia Costituzionale di Grosseto.
Nelle altre città
La manifestazione prosegue anche in molte altre città – più e meno grandi – della Toscana. Sono tantissimi i manifestanti che sfilano, cantano e si fanno sentire. Da parte tutti parte la condanna chiara e vibrante a ciò che sta accadendo al popolo palestinese. La protesta in Toscana andrà avanti per l’intera giornata di lunedì 22 settembre.