Sciopero per Gaza, a Livorno bloccato il varco Valessini: in 2.500 alla protesta in porto – Video
Sciopero generale di Usb, il sindacato: «Siamo pronti a bloccare le banchine». Presente il sindaco Luca Salvetti
LIVORNO. Stop ai "carichi di morte nel porto di Livorno". Lo chiedono i 2.500 manifestanti che stamani, lunedì 22 settembre, sono arrivati al Molo Italia 1, al porto, entrando dal varco Valessini. L'intento della manifestazione organizzata da Usb, "una delle più grandi degli ultimi anni", come specifica il sindacato, è quello di bloccare la nave Slnc Severn, in arrivo tra domani e mercoledì. Che conterrebbe armi da mandare ad Israele, per continuare a distruggere la Palestina, a partire da Gaza.
La protesta
«Questo non è solo uno sciopero, è l'inizio della nostra Resistenza», dicono i lavoratori dell'Usb e del Gruppo autonomo lavoratori (Gap). Chiamato dai manifestanti, presente anche il sindaco Luca Salvetti. «Il ruolo che possiamo e che posso avere quando le cose accadono nella città di Livorno in spazi non gestiti dall'amministrazione, ma che gestisce porto e tramite questo il governo è quello di tramite -fa il punto Salvetti-. Mi sembra giusto farlo perché c'è la città di Livorno alle mie spalle, città di Livorno che ha detto quello che pensa sulla guerra e sulla necessità di trovare pace. Detto chiaramente cosa pensa e che è obbligatorio fermare chi governa Israele, che ha un atteggiamento criminale da respingere».
L’incontro col prefetto
La palla, ora, passa al prefetto Dionisi e al nuovo presidente dell'Autorità portuale, Gariglio. Tramite Salvetti, infatti, una delegazione dell'Usb ha ottenuto un incontro con il prefetto. «Armi e mezzi militari bisogna che se ne vada da un'altra parte -dice Giovanni Ceraolo dell'Usb-. Dicono non si parla di armi, perché i mezzi militari non sono considerati armi, ma mezzi commerciali. Non vogliamo che la nave americana che ha portato i caterpillar in Israele si avvicini al nostro porto. Da Livorno le guerra non deve passare».
I prossimi giorni
Un altro presidio al varco Valessini è poi previsto per mercoledì mattina (24 settembre), sempre alle ore 6. Perché «attraccherà nel porto di Livorno – scrivono dal Gruppo Autonomo Portuali di Livorno – un’altra nave carica di armi proveniente da Israele. Che siano per la Nato o destinati al genocidio in Palestina, il messaggio deve essere chiaro: il popolo è stanco di essere complice delle guerre dei governi e dei padroni delle armi. Da giorni abbiamo perso il segnale della Slnc Severn perché oscurato dalla stessa (ecco perché non è chiaro se la nave arrivi effettivamente il 24 o se, invece, domani sera, ndr). Per questo il blocco è una necessità. Qui dentro non passa più niente».
I giorni scorsi
Questi nuovi presidi e manifestazioni si aggiungono ai cortei dei giorni passati. Mercoledì scorso c’è stata la fiaccolata per il «cessate il fuoco» promossa da Cgil, Uil, Comune, Pd, M5S, Avs, Rifondazione Legambiente, Anpi, Anppia e Arci a cui ha preso parte oltre un migliaio di persone. Venerdì, invece, in diecimila hanno sfilato in centro nel giorno dello sciopero generale organizzato dalla Cgil per chiedere «lo stop del genocidio palestinese». Sabato, infine, c’è stato il presidio con corteo da piazza Garibaldi organizzato da Azione Livorno Antifascista.
Le scuole
Nel frattempo 119 lavoratori dell’Itis Galileo Galilei hanno firmato un documento dal titolo “Contro il genocidio della popolazione di Gaza, solidarietà al popolo palestinese” aggiungendosi così ai 147 colleghi dell’Istituto Comprensivo “Micheli-Bolognesi” e ai 95 del liceo Enriques fautori della stessa iniziativa.
