Sciopero per Gaza, a Livorno bloccato il varco Valessini: la protesta in porto poi il corteo – Video
Sciopero generale di Usb, il sindacato: «Siamo pronti a bloccare le banchine». Il programma delle iniziative
LIVORNO. Prima oltre un migliaio di persone in corteo con le fiaccole, poi in 10mila a sfilare per la città e, il giorno dopo, un altro migliaio in centro con gli striscioni. Tutti per Gaza. Tutti per dire «basta alle violenze sul popolo palestinese». E oggi, di nuovo. Ecco lo sciopero generale dell’Unione Sindacale di Base con presidio al varco Valessini. «L’indicazione – dicono da Usb Livorno – è quella di bloccare i porti, le stazioni e le autostrade. Il messaggio al governo deve essere chiaro e forte. Basta complicità con lo stato terrorista di Israele».
La protesta è cominciata stamani alle 6 con circa duecento manifestanti che si sono ritrovati davanti al varco Valessini. Poi, intorno alle 9 sono arrivati anche gli studenti e al momento (ore 9.30) si contano circa 500 persone. Tanti i mezzi che sono rimasti bloccati davanti al varco Valessini.
Cosa succede oggi
Oggi, appunto, sarà sciopero generale di tutte le categorie, sia del pubblico impiego che del settore privato. «Tutti e tutte, iscritti o non iscritti al sindacato – fanno sapere da Usb, il sindacato che ha indetto la protesta – potranno aderire. Dalle ore 6, e per tutta la mattinata, ci sarà un presidio al varco Valessini. Basta traffici di armi nei nostri porti. Basta politiche di riarmo che vanno a togliere risorse per i salari, i servizi pubblici e il welfare».
Allo sciopero, con possibile blocco del porto, dovrebbe come detto affiancarsi il corteo degli studenti e di chi deciderà di farne parte.
I prossimi giorni
Un altro presidio al varco Valessini è poi previsto per mercoledì mattina (24 settembre), sempre alle ore 6. Perché «attraccherà nel porto di Livorno – scrivono dal Gruppo Autonomo Portuali di Livorno – un’altra nave carica di armi proveniente da Israele. Che siano per la Nato o destinati al genocidio in Palestina, il messaggio deve essere chiaro: il popolo è stanco di essere complice delle guerre dei governi e dei padroni delle armi. Da giorni abbiamo perso il segnale della Slnc Severn perché oscurato dalla stessa (ecco perché non è chiaro se la nave arrivi effettivamente il 24 o se, invece, domani sera, ndr). Per questo il blocco è una necessità. Qui dentro non passa più niente».
I giorni scorsi
Questi nuovi presidi e manifestazioni si aggiungono ai cortei dei giorni passati. Mercoledì scorso c’è stata la fiaccolata per il «cessate il fuoco» promossa da Cgil, Uil, Comune, Pd, M5S, Avs, Rifondazione Legambiente, Anpi, Anppia e Arci a cui ha preso parte oltre un migliaio di persone. Venerdì, invece, in diecimila hanno sfilato in centro nel giorno dello sciopero generale organizzato dalla Cgil per chiedere «lo stop del genocidio palestinese». Sabato, infine, c’è stato il presidio con corteo da piazza Garibaldi organizzato da Azione Livorno Antifascista.
Le scuole
Nel frattempo 119 lavoratori dell’Itis Galileo Galilei hanno firmato un documento dal titolo “Contro il genocidio della popolazione di Gaza, solidarietà al popolo palestinese” aggiungendosi così ai 147 colleghi dell’Istituto Comprensivo “Micheli-Bolognesi” e ai 95 del liceo Enriques fautori della stessa iniziativa.