Fantasmi con le ruote: in Toscana è boom di veicoli senza Rca. I motivi? Non solo polizze troppo care
In soli due anni un aumento del 20,9%, percentuale allarmante che colloca la regione sopra la media nazionale. Ma chi paga? Tutti gli automobilisti onesti attraverso un Fondo
In Toscana circolano circa 162mila veicoli privi di copertura assicurativa Rc Auto, un dato (riferito al 2024) in netta crescita rispetto ai 134mila del 2022. In soli due anni un aumento del 20,9%, percentuale allarmante che colloca la regione sopra la media nazionale. Solo in provincia di Firenze si stimano 47mila veicoli non assicurati, pari al 5,8% del parco circolante, circa 800mila vetture. A lanciare l’allarme è il Sindacato nazionale agenti di assicurazione, lo Sna, che sottolinea come questa tendenza non solo comprometta la sicurezza, ma pesi anche sui costi sostenuti da chi l’assicurazione la paga regolarmente.
I dati
Secondo i dati Sna, nel 2024 si stimano quasi 2,9 milioni di veicoli non assicurati in Italia, in aumento del 12,8% rispetto ai 2,58 milioni del 2022. Le regioni del Nord registrano l’incremento più drastico, +24,8%, ma anche il Centro, Toscana inclusa, non è esente.
Tra l’altro i numeri parlano solo delle auto circolanti perché non sono stati presi in considerazione i veicoli abbandonati in strada (nella maggior parte motoveicoli) di cui spesso è impossibile identificare il proprietario (perché per esempio privi di targhe, incendiati); i veicoli registrati presso i concessionari/rivenditori ma che sono assicurati solo al momento dell’acquisto (i cosiddetti a “Km 0”); i veicoli con polizza assicurativa temporanea (per la maggior parte a due ruote che hanno la copertura in primavera o d’estate e che al momento della “fotografia” effettuata dal Pra potrebbero risultare privi di copertura).
I motivi
Le ragioni sono molteplici. Una parte del problema è legata alla difficoltà economica crescente: famiglie in crisi rinunciano all’assicurazione per l’auto spesso pur continuando a usarla. A questo si sommano tariffe assicurative molto elevate, soprattutto per chi entra per la prima volta nel sistema (classe Bonus Malus 14), con casi limite di premi superiori a 10mila euro annui. E poi c’è chi si dimentica di rinnovare l’assicurazione alla scadenza. Secondo il sindacato anche la disinformazione incide sul fenomeno: non tutti sono consapevoli delle gravi conseguenze legali e finanziarie a cui si espongono circolando senza copertura. La Direttiva europea 2021/2118, ad esempio, impone l’obbligo assicurativo anche per i veicoli non circolanti o parcheggiati in aree private, ma pochi lo sanno.
Le truffe
«Stiamo assistendo al moltiplicarsi di truffe online – spiega Franco Domenico Staglianò, coordinatore regionale Sna della Toscana – . Spesso gli automobilisti pensano di aver stipulato una polizza in rete mentre si sono imbattuti in una truffa. Si fidano di siti non autorizzati, pagano il premio, ricevono un documento all’apparenza valido, ma scoprono solo troppo tardi che il veicolo in realtà non è assicurato».
Arginare il fenomeno
Secondo Paolo Bullegas, responsabile nazionale della Commissione Rc Auto di Sna, l’evasione assicurativa costa al sistema oltre 5 miliardi di euro all’anno. Una somma che, se recuperata, potrebbe contribuire ad abbassare le tariffe per tutti. Non solo. Lo Stato perde oltre 1,3 miliardi di euro in entrate fiscali.
Per arginare il fenomeno, il sindacato propone un pacchetto di interventi, a partire dall’incrocio automatico delle banche dati tra Ania (assicurazioni) e Mit (ministero dei Trasporti), per individuare i veicoli non assicurati. Una misura già prevista a livello europeo, ma ancora da attuare in modo efficace. Altri interventi auspicati includono: campagne di sensibilizzazione sui rischi legali e morali della circolazione senza assicurazione; misure di sostegno per le fasce economicamente più deboli e tetti massimi alle tariffe per i neopatentati o per chi rientra nella classe più alta del bonus-malus. Secondo il sindacato la circolazione di veicoli non assicurati non è solo un problema economico, ma una minaccia concreta alla sicurezza stradale e all’equità sociale.
«Serve un’azione coordinata tra Stato, compagnie assicurative, forze dell’ordine e cittadini», conclude Staglianò. «Questa situazione è socialmente inaccettabile. Occorre intervenire ora, per proteggere i cittadini onesti e la tenuta del sistema assicurativo».
Il Fondo di garanzia
Quando un veicolo non assicurato provoca un incidente, a risarcire i danni interviene il Fondo di garanzia per le vittime della strada, gestito dalla Consap. Queste risorse derivano da un prelievo del 2,5% sui premi assicurativi di chi è in regola. Insomma, tutti gli automobilisti onesti pagano anche per i “furbetti”. Nel 2024 il Fondo ha erogato oltre 266 milioni di euro per circa 49mila indennizzi. Cifra destinata a crescere se il numero di veicoli non assicurati non sarà ridotto. Il rischio? Un impatto sulla sostenibilità del sistema e sui tempi di risarcimento.