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Il caso

Studente toscano di 14 anni fa il saluto nazista ad Auschwitz

di Pietro Barghigiani
L'ingresso del campo di concentramento
L'ingresso del campo di concentramento

È accaduto all’interno del museo durante un viaggio studio: il ragazzino è finito sotto indagine, al processo se l’è cavata con un “avvertimento” per via della giovane età

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FIRENZE. Il viaggio della memoria diventò offesa alla Shoah. Il saluto nazista ostentato in un luogo simbolo dell’Olocausto, il museo statale di Auschwitz-Birkenau. Autore del gesto uno studente di 14 anni di un istituto superiore fiorentino che ora al processo (il fatto risale al 2022) se l’è cavata con un “avvertimento” per via della giovane età.

Uno schiaffo alla storia in spregio al genocidio degli ebrei che non passò sotto silenzio. In Polonia è forte la sensibilità nel contrastare apologie o negazionismi della ferocia del nazifascismo. E quel ragazzino aspirante estremista di destra, chissà poi quanto capace di avere pensieri articolati sul tema, dopo essere finito sotto indagine alla fine se l’è cavata con un “avvertimento” nel processo penale avviato davanti al Tribunale distrettuale di Oswieçim (Auschwitz in tedesco, ndr). Per quel tipo di reato il codice penale polacco prevede pene fino a 3 anni. Avere 14 anni è un’attenuante anche in Polonia. Un’età sufficiente per dare una seconda possibilità a chi sbaglia. Quell’errore sfrontato nei modi e oltraggioso per il contesto, era stato preso molto serio dalle autorità polacche. Dopo averlo visto con il braccio teso, il personale di vigilanza del museo lo aveva segnalato alla magistratura locale che, nell’ambito dell’istruttoria, aveva avviato una richiesta di svolgimento di prova delegata al Tribunale per i Minorenni. Un passaggio tecnico per un’attività di inchiesta socio-familiare con riferimento al minore e al suo contesto tra famiglia e scuola. Una richiesta di informazioni la cui utilità è venuta meno nel momento in cui il procedimento si è esaurito con la decisione dell’avvertimento del Tribunale polacco nei confronti del minorenne che inneggiava a Hitler nel campo di sterminio di Auschwitz.

La storia risale al 29 ottobre 2022. La città è Oswieçim, museo statale di Auschwitz-Birkenau. Il motivo è la gita con la scuola per quei viaggi in cui si entra nei luoghi che hanno fatto la storia. Il rispetto dovrebbe anticipare la visita. E occhi e orecchie dovrebbero assimilare i valori nitidi su cosa è il bene e come si manifesta il male. Non c’è posto per le sfumature. In quel contesto il 14enne era stato visto alzare il braccio destro. Rimproverato senza indugio, dopo averne preso le generalità il personale del museo lo aveva denunciato.

Di qui il procedimento penale nel quale al minorenne veniva contestato il reato di aver «propagato il regime fascista eseguendo il saluto nazista». E per riempire di contenuti il fascicolo la magistratura polacca aveva chiesto ai colleghi di Firenze, città dove risiede lo studente che ora ha 17 anni, di accertare in quale contesto familiare e scolastico viveva. Nelle more degli accertamenti dalla Polonia è arrivata la comunicazione che il Tribunale di Oswieçim aveva sottoposto il minore alla “misura educativa sotto forma di avvertimento”. Procedimento definito e stop all’informativa da Firenze sull’allora 14enne che nei luoghi del lager, la cui liberazione il 27 gennaio 1945 è la ricorrenza nel mondo per celebrare il “Giorno della Memoria”, salutò i carnefici e disprezzò le vittime della Shoah.

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