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Pensioni anticipate e lavori usuranti: via alle richieste. I requisiti e la scadenza per le domande

di Leonardo Monselesan
Pensioni anticipate e lavori usuranti: via alle richieste. I requisiti e la scadenza per le domande

Le istruzioni dell’Inps: nel caso di ritardo della domanda la decorrenza slitterà

04 marzo 2024
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L’Inps ha dato il via alle richieste di pensionamento per coloro che svolgono lavori gravosi e che matureranno i requisiti per il pensionamento anticipato nel corso del 2025. Questi lavoratori avranno quindi tempo fino al 1° maggio prossimo per presentare la domanda. Se questa dovesse però arrivare in ritardo, ne seguirebbe anche un differimento nella decorrenza della pensione, pari ad un mese per chi la presenta con al massimo un mese di ritardo, a due mesi per chi la presenta con meno di tre mesi di ritardo e a tre mesi per ritardi pari o superiori a tre mesi. Questo non si applica però ai lavoratori del comparto scuola e Afam (Alta formazione musicale e coreutica), per i quali le decorrenze sono fissate rispettivamente al 1° settembre e al 1° novembre dell’anno in cui arrivano a tale data avendo maturato i requisiti.

A poter usufruire di questa forma di pensione anticipata sono le persone che hanno svolto un lavoro usurante, come definito dalla normativa, per almeno sette degli ultimi dieci anni di attività lavorativa, o per almeno metà della loro vita lavorativa.

Nello specifico, sono compresi nei lavori usuranti quelli svolti all’interno di una catena industriale, quelli di conduzione di mezzi pubblici, quelli notturni continuativi, quelli svolti ad alte o basse temperature, quelli svolti in spazi ristretti, in cassoni ad aria compressa, in altitudine, in cava, galleria o miniera, quelli dei palombari, quelli di rimozione dell’amianto.

In linea generale, i requisiti per accedere a questo tipo di pensionamento anticipato sono almeno 35 anni di anzianità contributiva e almeno 61 anni e 7 mesi di età per i lavoratori dipendenti, o 62 anni e 7 mesi per i lavoratori autonomi. Per poter richiedere la pensione per lavori usuranti però i requisiti minimi non sono sufficienti: la somma di questi due valori deve infatti raggiungere una quota pari rispettivamente a 97 anni e 6 mesi per i dipendenti e a 98 anni e 6 mesi per gli autonomi. Per i lavoratori notturni invece le tempistiche possono variare. Secondo il decreto legislativo 67/2011, articolo 1 comma 1 lettera b, coloro che svolgono la propria attività lavorativa per un periodo di almeno tre ore nella fascia oraria che va dalla mezzanotte alle cinque del mattino per tutto l’anno, possono andare in pensione con gli stessi requisiti applicati ai lavoratori con mansioni usuranti.

Stessa cosa per i lavoratori a turni che svolgono la loro attività per un minimo di sei ore nel periodo notturno per almeno 78 giorni lavorativi all’anno. Per quanti svolgono invece il loro turno di lavoro dai 71 ai 77 giorni lavorativi all’anno, il requisito anagrafico minimo viene aumentato di un anno. Per quelli che svolgono il proprio turno di notte dai 64 ai 71 giorni all’anno, il requisito minimo di età è invece aumentato di due anni. La domanda di pensionamento deve quindi essere presentata per via telematica all’Inps corredata dal modulo AP45 compilato e dalla documentazione minima richiesta. Tutti i lavoratori interessati dovranno quindi allegare alla richiesta uno tra i seguenti documenti: libro di matricola; libro unico del lavoro; libretto di lavoro; ruolo di equipaggio; o comunicazione al Centro per l’Impiego assunzione/cessazione/variazione del rapporto di lavoro.

I lavoratori con mansioni usuranti e quelli inseriti in catene produttive ad alta intensità devono inoltre allegare una copia del proprio contratto di lavoro individuale contenente l’indicazione del loro inquadramento e delle mansioni svolte. Invece, i lavoratori notturni, oltre al loro contratto, devono inviare anche il prospetto di paga con l’indicazione delle maggiorazioni per il lavoro notturno.

Per i lavoratori privati, qualora la documentazione minima richiesta non risultasse sufficiente a comprovare la natura usurante delle loro mansioni, è inoltre possibile allegare anche degli ulteriori documenti che la dimostrino. Questi devono però essere stati prodotti nel periodo di svolgimento del lavoro usurante, e non sono quindi accettabili dichiarazioni del datore di lavoro prodotte “ora per allora”. L’esito della domanda sarà poi comunicato agli interessati direttamente dall’Inps. 

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