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L'intervista

Peretola, l'annuncio di Carrai: «La nuova pista si fa. Ecco quando iniziano i lavori»

din Giuseppe Boi
L'aeroporto di Peretola e, nell'immagine, il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai
L'aeroporto di Peretola e, nell'immagine, il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai

Il punto del presidente di Toscana Aeroporti, gestore degli scali «Abbiamo un cronoprogramma, sperando che non ci siano intoppi con le autorizzazioni»

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La perenne “sfida” tra Pisa e Firenze. I lavori per ammodernare lo scalo di Peretola a Firenze e i progetti di rilancio del Galilei a Pisa. I problemi infrastrutturali e il nodo dei rapporti con Aeronautica militare ed Enac. La dipendenza da Ryanair e il punto interrogativo Alitalia (ora Ita) rappresentano i bivi che Toscana aeroporti dovrà affrontare da qui al 2024. Ne abbiamo parlato con il presidente Marco Carrai.

Ryanair, in polemica col decreto “caro-voli”, in Italia ha iniziato a tagliare i collegamenti domestici. Altre compagnie minacciano di seguirla. Quali le possibili conseguenze per il sistema aeroportuale toscano che basa la maggior parte del traffico sulle low-cost?

«A oggi non ci risultano tagli negli scali gestiti da Toscana Aeroporti. Tra l’altro abbiamo da poco sottoscritto il rinnovo dell’accordo pluriennale con Ryanair con specifici piani di sviluppo. E sulla stessa linea ci muoviamo con le altre compagnie».

Quanto ha pesato la crisi di Alitalia nelle scelte strategiche di Toscana aeroporti?

«Ha impattato sullo sviluppo di tutto il settore. Bisognerebbe chiederci come mai l’Italia, Paese con forte vocazione turistica e industriale, non sia riuscita a mantenere una forte compagnia di bandiera. Speriamo che Lufthansa, che ha nel proprio percorso industriale l’acquisizione e lo sviluppo di altre compagnie di bandiera, riesca a rilanciare la vecchia Alitalia. Con Swiss air è stato un successo. Credo che riusciranno anche in questa impresa creando un grande “Hub Italia” così come hanno fatto a Zurigo con Swiss».

Il ministero dei Trasporti dovrebbe varare entro fine anno il Piano nazionale degli aeroporti (Pna) elaborato lo scorso anno da Enac. Lo scalo strategico della Toscana non è Pisa ma Firenze. Vi aspettate una modifica, come chiesto a più riprese dalla politica toscana?

«Come sottolineato anche dal presidente di Enac, Luigi Di Palma, la definizione di “strategicità” affidata all’aeroporto di Firenze non significa maggiori finanziamenti e sviluppo. Più che altro fa riferimento alla presenza della sede Enac nello scalo. La scelta è caduta sugli aeroporti che, per praticità, sono nei capoluoghi di regione. Questa decisione non comporta alcuna modifica al piano di sviluppo e di investimenti previsto da Toscana Aeroporti per lo scalo pisano. Questa è la garanzia più importante per il futuro del Galilei».

Resta il fatto che Firenze, meno legata a Ryanair, cresce più di Pisa come evidenziato dalla semestrale. Come si può recuperare? Come dare di nuovo un ruolo di aeroporto internazionale al Galilei?

«Il confronto fra i due scali non ha alcun senso. Lo sviluppo di un aeroporto non si misura solo sul numero di passeggeri mese per mese. I fattori sono tanti e noi siamo un sistema integrato. I punti di forza di uno compensano i punti deboli dell’altro. Un anno andrà bene uno, l’anno dopo l’altro. Sperando e facendo di tutto perché naturalmente vadano bene entrambi. Per di più, in questi ultimi anni, escludendo il periodo del Covid, Pisa ha avuto una crescita del 15% di passeggeri, sono aumentate le destinazioni e ha sempre avuto un ruolo internazionale costruendo una rete europea sempre più vasta. Il Galilei assorbe la stragrande parte della finanza che Toscana aeroporti destina alle compagnie aeree per attrarle nei nostri scali. Oltre alla crescita numerica bisogna stare attenti che sia anche economica e non in perdita».

Da Firenze è più facile e veloce raggiungere (anche in treno) l’aeroporto Marconi di Bologna che il Galilei. Non velocizzare i collegamenti ferroviari e non risolvere le criticità della Fi-Pi-Li è una sorta di harakiri toscano?

«Toscana Aeroporti non è l’attore protagonista e non ha potere decisionale in questo ambito, ma da anni proponiamo suggerimenti volti non tanto alla velocizzazione dei collegamenti ferroviari, ma all’ampliamento delle fasce orarie delle corse la prima mattina e la sera. Oltre ciò, crediamo che possa essere funzionale l’inserimento di linee dirette che colleghino Firenze con Pisa. Tutto ciò che permetta di vendere al meglio il sistema Toscana ci vedrà favorevoli».

Il confronto con l’Aeronautica militare per i nuovi slot procede?

«È in corso un dialogo costruttivo, ma non dobbiamo e non possiamo dimenticare che l’aeroporto di Pisa è militare: l’Aeronautica è la padrona di casa».

A giugno, al ministero dell’Ambiente, è ripartita la Via (Valutazione di impatto ambientale) per l’aeroporto di Firenze. Ma è ripartito pure il braccio di ferro tra favorevoli e contrari allo sviluppo di Peretola. Quali le risposte attese dal ministero e quali dal territorio?

«Crediamo che il Masterplan presentato, che include il progetto della pista inclinata di 2.200 metri, possa rispondere alle diverse esigenze dei territori e di tutti gli altri soggetti interessati. Al momento il ministero dell’Ambiente ha dato l’ok alla procedura di Via-Vas. Ora ci sono 30 giorni di tempo per presentare le osservazioni. Una volta raccolte, gli uffici ministeriali ci invieranno una relazione per indicare eventuali ulteriori aggiustamenti al progetto. Quindi scatterà la proceduta di Via sul progetto definitivo. Questo processo avrà una durata di 6 mesi. Esaurita la procedura di Via, se ci sarà il parere positivo, potrà partire il percorso per la conferenza dei servizi, tempo massimo tre mesi, e poi potranno partire i cantieri».

A Peretola c’è il problema del parco della Piana. Come garantirete dai possibili danni ambientali? E poi c’è la questione “uccelli”: un recente studio parla di 33 impatti nel 202. Sono un problema per il Vespucci?

«All’interno del Masterplan è presente una sezione dettagliata dedicata al parco della Piana. L’analisi approfondisce gli aspetti di compatibilità e integrazione del sistema aeroportuale col territorio e in particolare col sistema delle aree naturali protette. La proposta prevede compensazioni ambientali e la restituzione di un sistema di parchi fruibili e aperti ai cittadini. Il problema degli uccelli non è invece direttamente legato a Peretola, ma è uno dei temi dell’intero settore del trasporto aereo».

A ottobre Enac emanerà l’ordinanza “anti-ritardi” per lo scalo fiorentino per limitare il livello di inquinamento acustico nelle ore notturne. In attesa della nuova pista (che dovrebbe abbattere il rumore del 98%) temete ripercussioni sull’operatività di Peretola?

«Siamo consapevoli del problema. A luglio abbiamo incontrato il Comune ed Enac per definire un accordo. Per cui Toscana Aeroporti ha avviato un dialogo coi vertici delle compagnie aeree per chiedere possibili misure da attuare nel breve periodo e, insieme a Enac, si impegneranno a costruire una diversa programmazione dei voli dalla prossima stagione».

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