Scuola2030
La testimonianza

Il buono dietro lo sbaglio: una scuola insegna a superare la paura di fallire

di Martina Caroti*
Il buono dietro lo sbaglio: una scuola insegna a superare la paura di fallire

Ecco i suggerimenti che le atlete di età compresa tra i 14 e i 19 anni della Bellaria Volley di Pontedera (in provincia di Pisa) hanno ricevuto dagli esperti della Scuola di Fallimento di Modena

22 aprile 2023
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Quante volte ci siamo sentiti pervasi da un insostenibile senso di smarrimento lungo il cammino verso una meta prefissata?

Quante volte siamo stati sopraffatti da un opprimente senso di colpa per aver spento tra le nostre stesse mani il lume che ci avrebbe condotto fino al traguardo di quel cammino?

Eravamo lì, finalmente stavamo per cogliere il frutto di tutti i nostri sacrifici, ma, nel momento più inaspettato siamo scivolati, caduti a terra.

La nostra meta appare allora tremendamente lontana, irraggiungibile, come le stelle che ogni sera disegnano sulla scura tela infinite figure.

Eppure basta cambiare prospettiva, districarsi dalle emozioni opprimenti che ci assalgono, per comprendere quanto quella caduta sia una fonte inesauribile di informazioni indispensabili per rialzarsi e crescere fino a sfiorare ciò che prima sembrava inaccessibile e infinitamente distante.

Per riuscire ad afferrare tutto ciò che si presenta lungo il nostro percorso è, dunque, necessario modificare la nostra concezione di errore.

Il verbo “errare” in latino significa “vagare”, “aggirarsi”, ma anche “smarrirsi”.

È proprio questo allontanamento dalla retta via che ci permette di esplorare luoghi sconosciuti e sorprendenti, lontani dai nostri occhi troppo impegnati a individuare gli ostacoli che potrebbero presentarsi lungo il nostro viaggio.

Bisogna osservare la realtà con uno sguardo diverso, alternativo, per riuscire ad accettare che il nostro percorso è necessariamente tortuoso, labirintico come le radici di un ampio faggio che si insinuano nelle profondità della terra, discendendo, anzi crescendo.

L’errore può essere, dunque, inteso come inevitabile conseguenza della natura dell’uomo che, spinto da un incessante desiderio di superare i propri limiti, esplora errabondo luoghi ignoti, abbandonandosi a un “folle volo”.

Per questo è fondamentale saper riconoscere nelle cadute un’occasione di crescita, imparando a ricavarne le informazioni che ci potranno servire nelle nostre future esplorazioni.

Sono questi i suggerimenti che le atlete di età compresa tra i 14 e i 19 anni della Bellaria Volley di Pontedera (in provincia di Pisa) hanno avuto occasione di ricevere nelle settimane scorse dagli esperti della Scuola di Fallimento di Modena, una scuola nata per insegnare a superare la paura di fallire.

L’incontro tra le atlete e la Scuola di Fallimento di Modena è stato organizzato dalla società sportiva come parte di un progetto che mira a promuovere la crescita delle ragazze anche fuori dal campo attraverso delle attività formative per il miglioramento del metodo di studio, per l’accettazione del fallimento e per l’approfondimento degli aspetti psicologici che uniscono le gare sportive alla vita quotidiana.

Giochi alternativi, lavori di gruppo e tanto divertimento hanno accompagnato il ritrovo, tenutosi a fine febbraio all’interno della palestra della scuola secondaria Pacinotti.

Da semplici attività creative sono emersi molti spunti di riflessione su come poter affrontare il fallimento partendo da sé stessi: come afferma il filosofo Cartesio nel Discorso sul metodo, infatti, è meglio “cercare di vincere sé stessi piuttosto che la fortuna”.

Anche perché «la fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione». E per riuscire ad acquisire l’esperienza necessaria per saper cogliere le opportunità non bisogna aver paura di viaggiare nella notte sotto gli astri luminosi, lontano da sentieri già percorsi, consapevoli che talvolta si arriverà al nostro traguardo, altre volte si impara.

*Studentessa di 17 anni del liceo classico XXV Aprile di Pontedera (Pisa)
 

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