I toscani e la rivoluzione di Elly, la mappa della nuova direzione: dentro i giovani, fuori molti big
Da Logli a Diop, molti semi-sconosciuti. Schlein premia Firenze e Pisa ed esclude Arezzo, Siena e Grosseto. Ora la partita segreteria
"Scusate, ma chi è Marta Logli?”. È domenica pomeriggio, Marta Logli, pratese, cresciuta a pane e Pd, figura nella nuova direzione del partito. Ha il curriculum perfetto per il rinnovamento annunciato dalla nuova segretaria nazionale: si è impegnata nella Federazione degli studenti; fino a novembre 2022 è stata segretaria dei Giovani Democratici. È giovane, sa fare squadra e, per inciso, è stata la coordinatrice della mozione Schlein nella provincia di Prato alle primarie in Toscana. In pochi, conoscono anche Mia Diop, livornese, iscritta a Scienze politiche a Pisa, delega a Pari opportunità e diritti nella segreteria comunale dem a Livorno. Ha 21 anni ed è appena entrata, come Marta, nella direzione nazionale del Pd. Lasciando fuori tanti nomi illustri della politica toscana, come l’assessore regionale alla Salute Simone Bezzini, l’ex deputato Luca Sani o il capogruppo in Regione, Vincenzo Ceccarelli. Fuori loro, fuori anche tre province toscane (con malumori): Siena, Grosseto, Arezzo. Perché Elly Schlein per la sua direzione ha voluto soprattutto rappresentanti di Pisa e Firenze, alle quali ha riservato lo stesso peso politico.
Da subito, insomma, la segretaria dem ha voluto dimostrare di seguire criteri propri nella formazione della direzione nazione. Riservando sorprese. Come il ritorno alla politica del fiorentino David Ermini, ex vice presidente del Consiglio superiore della magistratura. Si tratta di un nome di grandissimo spicco nel partito, uscito “fuorisacco”, non in quota (ufficialmente) né alla mozione Schlein né alla mozione Bonaccini. C’è chi vorrebbe attribuire la proposta Ermini a Debora Serracchiani, ma non con certezza. Certo, invece, è che anche lui contribuisce a tenere fuori dalla direzione altri esponenti di spicco come Andrea Giorgio, assessore a Palazzo Vecchio o Susanna Cenni, coordinatrice della mozione Schlein. Dentro come membro di diritto Dario Nardella, sindaco di Firenze città metropolitana: «L’intervento della nuova segretaria Schlein e la riflessione del presidente Bonaccini creano i presupposti per lavorare a un’unità (del partito) che non sia di facciata. Ha ragione Bonaccini quando dice “il congresso è finito, togliamoci le magliette delle squadre mettiamoci quella unica del partito”. Aggiungo io una battuta, non riferita a Bonaccini ma a tutti noi: “L’importante è che sotto la maglietta unica non ci sia la canottiera della corrente”». In effetti l’impressione del presidente della Regione, Eugenio Giani - invitato all’assemblea e membro di diritto della direzione nazionale in quanto governatore della Toscana - è che «da questo incontro esca fuori un partito capace di parlare sia all’ala più radicale che a quella più riformista. Mi sono reso conto che i due leader, che hanno un passato di governo comune (in Emilia Romagna) condividono una voglia reale di costruire un partito unito». Stesso pensiero di Antonio Mazzeo che, per la mozione Bonaccini, è entrato nella direzione nazionale del Pd: «Questo è il tempo di unire, non ci possono essere altre magliette che non siano quelle del Pd. Soprattutto in previsione delle elezioni amministrative che ci devono trovare tutti compatti».
In Toscana, infatti, a maggio si voterà per eleggere i sindaci in tre capoluoghi che oggi sono governati dal centrodestra: Siena, Massa e Pisa. Elly Schlein, in effetti, ha selezionato molti esponenti pisani del Pd, ma neppure uno di Massa o Siena. Nemmeno di Grosseto e Arezzo, ma lì non si vota.
Tra i referenti della propria mozione, per la direzione Schlein ha selezionato: per Pisa la senatrice Ylenia Zambito (vicino a Letta), l’assessora regionale Alessandra Nardini e il costituzionalista Andrea Pertici; per Firenze le assessore regionali Monia Monni e Serena Spinelli (Articolo 1) e il consigliere regionale Jacopo Melio; per Livorno Mia Diop; per Pistoia Marco Niccolai e Marco Furfaro (dato come coordinatore della sua segreteria); Marta Logli (Prato).
Per la mozione Bonaccini, oltre a Mazzeo, in direzione entrano Valentina Mercanti, che ha conteso la segreteria regionale del Pd a Emiliano Fossi; Federico Gianassi; Brenda Barnini, sindaca di Empoli, in rappresentanza dei sindaci; l’ex segretaria regionale del Pd, Simona Bonafé , data anche come possibile capogruppo alla Camera del partito. Ma con questo incarico potrebbe anche dover cedere il passo per Montecitorio. È nella direzione anche Silvia Velo, membro di diritto in quanto presidente della commissione nazionale di garanzia uscente.