Il Tirreno

A tavola con noi
Nella storica tenuta

Castellina Marittima, il ristorante Terraforte nella Guida Michelin: al timone lo chef stellato Cristiano Tomei

di Maria Meini

	Il ristorante Terraforte, a dx in alto il proprietario della tenuta Il Terriccio, Vittorio Piozzo, in basso lo chef Cristiano Tomei
Il ristorante Terraforte, a dx in alto il proprietario della tenuta Il Terriccio, Vittorio Piozzo, in basso lo chef Cristiano Tomei

Prestigioso riconoscimento al ristorante del Castello del Terriccio, patria del Lupicaia, tra le new entry di giugno: «Cucinare è raccontare con il cibo, qui la storia parte dalla terra stessa»

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Il luogo è una “verticale” (vertigine) enologica: immerso nella storica tenuta del Terriccio, a Castellina Marittima, dove nasce il Supertuscan Lupicaia, il ristorante Terraforte aperto a fine 2021 conquista un posto nella prestigiosa Guida Michelin. Al timone uno chef stellato del calibro di Cristiano Tomei. Il nome di Terrraforte, che richiama il legame con la terra e la sua forza, entra di diritto nelle new entry di giugno della “Rossa”, un traguardo che riconosce la sua filosofia culinaria fondata su sostenibilità, rispetto delle materie prime, ricerca e valorizzazione del territorio.

Il ristorante del Terriccio fa parte infatti dei 15 nuovi ristoranti selezionati dalla Michelin, che svelerà alla prossima presentazione stelle e Bib Gourmand. Terraforte è il ristorante di Castello del Terriccio, nato nell’ottobre di 4 anni fa da un’idea del proprietario della tenuta, Vittorio Piozzo di Rosignano, nipote dell’inventore di quest’oasi sospesa tra le colline di boschi e vigneti, e il mare dell’arcipelago, Gian Annibale Rossi di Medelana. I suoi vini dall’inconfondibile sole rosso, sono famosi nel mondo: Lupicaia, il cru dal profumo di eucalipto; Tassinaia, il vino dell’ispettore Clouseau nel film “La pantera rosa”; Castello del Terriccio, Gian Annibale, Con Vento...

Terraforte nasce dalla collaborazione con chef Tomei. Realizzato in un’antica falegnameria restaurata nel borgo del castello, unisce tradizione e contemporaneità in un ambiente in cui il legno la fa da padrone, caldo e suggestivo, con vista su vigneti, mare e isole. Il menù, stagionale e toscanissimo, valorizza i prodotti della tenuta, tra cui le erbe spontanee e le coltivazioni dell’Orto dei Monaci. Terraforte rappresenta un luogo di ricerca gastronomica, parte integrante di un progetto di recupero del borgo. «Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che premia la visione e l’impegno di quanti hanno lavorato al successo di Terraforte», afferma Vittorio Piozzo di Rosignano. Che aggiunge: «Abbiamo creduto in un ideale che unisce la qualità culinaria alla responsabilità ambientale, e sapere che anche la Guida Michelin ha apprezzato il nostro impegno ci riempie di soddisfazione».

Il direttore di Terraforte Riccardo Simonelli esprime gratitudine verso il suo team («Questo successo è il frutto della dedizione e del talento di tutta la brigata di cucina e di sala») e l’executive chef Cristiano Tomei aggiunge: «Cucinare significa raccontare storie attraverso il cibo, e a Terraforte la storia parte dalla terra stessa, dalle mani che coltivano e raccolgono. Ogni piatto è un viaggio nelle radici della tradizione, interpretato con creatività e rispetto. Essere parte di questa realtà è una sfida entusiasmante e questo riconoscimento ci spinge a fare sempre meglio». L’head chef Giulio Bandini chiosa: «È una grande soddisfazione vedere il nostro impegno riconosciuto dalla Guida Michelin. Continueremo a innovare, rispettando le tradizioni e valorizzando le materie prime». 
 

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