Giglio, un tuffo nel paradiso: l’Arenella inserita tra le dieci spiagge più belle d’Italia
Il colore dell’acqua turchese e smeraldo, la sabbia granitica e la natura intatta da preservare: «Ogni azione è utile per tutelare questo incanto»
Un’insenatura di circa 100 metri tra la cava di granito di epoca etrusco-romana e lo scoglio conosciuto come “la Tartaruga” per via della sua particolare forma che ricorda un carapace. Cento metri in cui, nei suoi fondali, proprio grazie all’attività di estrazione praticata fin dall’antichità, si alternano sabbia, scogli e prati di posidonia dove nuotano pesci, polpi e stelle marine. L’ideale per chi pratica snorkeling, l’ideale per chi sogna il paradiso terrestre. La sabbia è di origine granitica e questo la rende più grossolana rispetto alle altre spiagge dell’isola. Siamo al Giglio, nella spiaggia dell’Arenella, una delle 10 spiagge più belle d’Italia.
Il colore del mare varia dal turchese allo smeraldo. L’acqua è talmente limpida che il fondale è sempre visibile. La fioritura rosa degli oleandri la fa apparire come un quadro nella sua cornice. Dalla strada che da Giglio Porto conduce alla baia lo spettacolo mozza il fiato. Davanti all’Arenella è ben visibile il promontorio dell’Argentario. Si tratta di una delle spiagge minori dell’isola (la terza dopo Campese e le Cannelle) ma anche una delle più caratteristiche e servite. Questo grazie a chi da decenni la cura offrendo a chi arriva all’Arenella ogni tipo di servizio: Andrea Bartoletti, la moglie Simona Rossi e, prima di loro, il padre di Andrea, Marco.
Andrea ha 41 anni ed è praticamente nato all’Arenella. «Posso dire di lavorare qui da quando avevo 5 anni – racconta al Tirreno sorridendo – qui io ci sono da sempre da quando mio padre decise di attrezzare questa spiaggia». Su quel lembo di costa scendevano a godersi il mare due musicisti d’eccezione: Franco Petracchi, maestro di contrabbasso e il violinista Uto Ughi. «Fu Petracchi a suggerire a mio padre di mettere qualcosa in questa spiaggia per poter migliorare il soggiorno dei turisti. Tutto è partito da lì e adesso abbiamo 90 ombrelloni, uno stabilimento, il noleggio barche, i giro dell’isola e la spiaggia per i cani». All’Arenella, quindi, chi arriva trova di tutto e per tutte le esigenze.
La spiaggia si trova dopo le Cannelle che sono più facilmente raggiungibili anche a piedi. «Questo ci svantaggiava e allora – aggiunge Andrea – abbiamo pensato di organizzare un servizio navetta che da Giglio Porto porta i turisti da noi. In questo modo chi scende dal traghetto e vuole venire in questa meraviglia lo può fare senza fatica». Anche gli amici a quattro zampe possono godere della bellezza dell’Arenella. «Abbiamo realizzato delle terrazzine con la sabbia di fiume dove chi arriva col cane può stare a prendere il sole con il suo amico Fido.
Marco Bartoletti, il padre di Andrea, è colui che fa trascorrere ai turisti momenti indimenticabili: giri in barca nelle cale del Giglio. «Quando i turisti salgono sulla sua barca – racconta Andrea – vedono un personaggio un po’ particolare ma poi, cala dopo cala, rimangono colpiti da mio padre che, in particolari occasioni, fa conoscere a chi arriva sull’isola, un altro elemento che rende il Giglio unico: il suo vino ansonico. «Li porta nelle cantine di Giglio Castello – dice Andrea –: meraviglia assicurata».
Fra gite in barca, noleggi e tintarella, lo stabilimento della famiglia Bartoletti è attenta anche alla sostenibilità. «La doccia calda – aggiunte Andrea – è alimentata dai pannelli solari. Siamo molto attenti a questi aspetti perché anche questo serve a preservare luoghi incantati come questo». All’Arenella si pensa anche alla salute e al benessere. Questo aspetto è riservato a Simona: «Abbiamo messo un macchinario che usiamo anche nel nostro centro estetico di Campese – racconta l’imprenditrice- e facciamo vedere ai turisti come mantenersi in forma».
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