Prato, svolta nel caso Tommaso Cocci: indagati due esponenti politici di centrodestra – I nomi e le accuse
La Procura ha ordinato perquisizioni nei confronti dei due politici
PRATO. L’ex consigliere comunale di Prato Claudio Belgiorno e Andrea Poggianti, vice presidente del Consiglio comunale di Empoli (il primo di Fratelli d’Italia, il secondo uscito da FdI nel febbraio del 2024), sono indagati nell’inchiesta sulle minacce anonime ricevute dall’ex consigliere comunale di Prato Tommaso Cocci e dai vertici regionali e nazionali di Fdi.
La comunicazione
Lo rende noto nella mattina di mercoledì 10 settembre, il procuratore Luca Tescaroli, che ha disposto perquisizioni nei confronti dei due esponenti politici. La Procura spiega che si procede per i reati di concorso continuato nei delitti di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite senza il consenso dell’interessato (revenge porn) e diffamazione nei confronti di Tommaso Cocci.
L’ipotesi
L’ipotesi accusatoria è che Belgiorno e Poggianti, avendo ricevuto o comunque acquisito immagini sessualmente esplicite, tra cui una foto di Cocci senza veli, le abbiano poi inviate agli esponenti del partito e ai giornali insieme ad affermazioni ritenute diffamatorie sulla presunta partecipazione di Cocci a festini hard e sulla sua presunta assunzione di sostanze stupefacenti.
Le lettere anonime, spiega la Procura, sono iniziate ad arrivare nel mese di ottobre 2024, poi a marzo (Cocci aveva detto tra febbraio e aprile) e ancora nel mese di agosto e nei primi giorni di settembre. Una “pesca a strascico” che, nelle intenzioni del “corvo” o dei “corvi” avrebbe dovuto quantomeno estromettere Tommaso Cocci dalla vita politica, impedendo anche una sua candidatura al Consiglio regionale, per la quale aveva già affisso numerosi manifesti elettorali già da agosto, così come Claudio Belgiorno e Gianluca Banchelli, gli altri due candidati in pectore per Fratelli d’Italia. In queste ore il partito sta decidendo che cosa fare con le candidature: l’ipotesi più accreditata è che vengano azzerate almeno nel listino di parte maschile.
Claudio Belgiorno, prima della svolta nelle indagini, aveva fatto sapere informalmente che stava meditando di lasciare il partito nel caso in cui si fosse deciso di estrometterlo dalle candidature, ma se le accuse mosse dalla Procura si rivelassero fondate sarebbe il partito ad allontanarlo e non lui ad andarsene.
Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che la sua abitazione fosse stata perquisita, ma il diretto interessato aveva smentito categoricamente la circostanza.