Il Tirreno

Pontedera
Commercio

Pontedera, oreficeria del centro chiude dopo una storia lunga 79 anni

di Paola Silvi
La vetrina dell'attività
La vetrina dell'attività

Una decisione che lascia nostalgia, ma che apre anche ad altre possibilità: «Così avrò tempo per fare volontariato»

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PONTEDERANel cuore della città di Pontedera saluta un'altra insegna storica del commercio. Dopo 79 anni di attività, chiuderà il 30 dicembre l’oreficeria e orologeria Cerri Massimo in via Roma.

La storia

Aperta dal padre Ivo Cerri e dalla madre Liliana Toni nel novembre del 1956, dai primi anni Settanta in negozio è sempre stato presente anche Massimo. «Avevo appena 15 anni – racconta – quando mio padre mi propose di venire a lavorare nell'attività di famiglia. E da allora, prima con i miei genitori, poi con mia moglie Daniela, ho dedicato la vita a questo negozio, siamo sempre stati aperti dal martedì al sabato».

Alle origini l'oreficeria era all'angolo fra via Roma e via della Misericordia ma dal 1984 ha preso il posto dell'armeria dei coniugi Gargani. «Sono quattro decenni che siamo qui ma ora è tempo degli addii», dice Cerri. «Ho 74 anni, quasi 60 sono quelli di professione, è arrivato il momento di abbassare la saracinesca. Saluto tutti i miei clienti con affetto, li abbraccio tutti».

Ricordi e non solo

E i ricordi e gli aneddoti si sommano. «Sono cresciuto in gioielleria. Mio padre la aprì, scegliendo di scommettere su un'attività in proprio dopo una decina di anni passati alla Piaggio. Le cose andavamo bene e decise di continuare a investire inaugurando un magazzino all'ingrosso di argenteria in via Manzoni. Quando andò in pensione, con mio fratello Marco ci spartimmo i compiti. Lui è rimasto in via Manzoni dove ha trasformato l'ingrosso in una gioielleria e dove sua figlia Patrizia è subentrata. Mio figlio invece – aggiunge Massimo – ha fatto altre scelte, ha preso altre strade e il ricambio generazionale non ci sarà».

La scelta

Così con sua moglie, dopo aver servito migliaia di pontederesi, consigliato, con pazienza e empatia orologi, gioielli e oggetti preziosi, ha optato, con rammarico per la via del riposo. Affissi alle vetrine del negozio i manifesti riportano la promozione finale e a caratteri rossi “liquidazione totale per cessazione attività, su tutto l'assortimento di gioielleria e orologeria – è specificato – sconti reali del 50% mentre sugli articoli da regalo del 70%».

«Qual è stato il momento più bello di questa lunghissima avventura? Quello in cui stare in negozio era un piacere, quando c’era più movimento e servire i clienti era quasi un divertimento. Erano gli anni dal 1970 al 1980. Il più triste? Forse in questi periodi. Mi dispiace ma il commercio vive un momento difficili e anche questo un po' ha inciso».

Una scelta che lascia nostalgia ma che apre anche altre possibilità. «Penso al volontariato. Ho amici – anticipa - che lo fanno alla Mensa della Solidarietà della Misericordia e potrei andare a dare una mano. Ma potrei anche insegnare gratuitamente chitarra ai ragazzi o rimettermi a suonare. Avrei sempre voluto farlo. Con più tempo a disposizione potrei dedicarmi di più ai miei interessi». Del resto la musica, come la corsa, con tanto di partecipazione a diverse maratone, è sempre stata una sua passione. Cerri suonava anche in un complesso, con i fratelli Mori, pure loro orefici.

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