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La svolta

Pontedera, chi è e cosa fa Sportheca: il fondo brasiliano che ha acquistato il club – Le cifre dell’affare

di Stefano Scarpetti

	Eduardo Tega: numero uno di Sportheca 
Eduardo Tega: numero uno di Sportheca 

Il calcio granata a una svolta storica: la società passa nelle mani dell’incubatore di start up con sede a San Paolo. Con l’arrivo della nuova proprietà cambia anche l’allenatore: via Menichini, c’è Banchieri

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PONTEDERA. Doppia svolta in casa granata: nella tarda serata di martedì 2 dicembre è arrivata la nota ufficiale con cui il Pontedera ha annunciato la firma del preliminare per la vendita al fondo sudamericano Sportheca per 500mila euro. Oltre a questo è stato sollevato dall’incarico il tecnico Leonardo Menichini e al suo posto preso Simone Banchieri.

La società passa di mano

Mercoledì 3 dicembre in una conferenza stampa convocata a poche ore dalla svolta, il primo a prendere la parola è stato il presidente Simone Millozzi: «Oggi si apre un a pagina nuova della storia del Pontedera, grazie al contributo di tutti, a partire dal sindaco della città Matteo Franconi, interlocutore essenziale affinché questo primo passo del percorso nuovo potesse avere inizio. Sempre presenti in questi mesi della trattativa anche grazie alla sua spinta si è potuto concludere. Qui con me c’è Gustavo Nikitiuk, in rappresentanza di Sportheca che ha sottoscritto il preliminare di vendita. Entra insieme ad altri collaboratori e insieme a noi gestirà questo passaggio dal preliminare fino al contratto definitivo nelle prossime settimane. È stata una trattativa serrata e seria iniziata intorno alla metà d’agosto fino al 2 dicembre. Con massima trasparenza e correttezza da ambo le parti, ci siamo aperti affinché la squadra avesse una prospettiva futura. Il Pontedera è stato in mano a imprenditori locali, ma per vicissitudini dolorose e scelte personali questo non è più possibile. Servivano forze fresche in grado di dare futuro al club. Queste due esigenze si sono incontrate. Sta a noi garantire la sostenibilità economica e finanziaria che per noi è un mantra. La vicenda del Rimini penalizza realtà come la nostra. Condizionare il campionato così significa che occorre fare una riflessione importante. Ci vuole entusiasmo per questa nuova realtà. Nei momenti di difficoltà sento il senso di appartenenza, per questo c’è un carico di responsabilità da parte nostra».

Palla all’allenatore

Poi ha preso le parola Simone Banchieri, il nuovo allenatore. Torinese classe ’74, ha una lunga esperienza in Serie C: al Novara dal 2019 al 2021, portandolo ai playoff, poi la Pro Sesto, il Vis Pesaro e l’ACR Messina fino allo scorso aprile. Le sue prime parole sono per il suo predecessore: «Ho già visto la squadra e posso capire cosa possa provare mister Menichini. Un pensiero a lui e al suo staff: ha fatto un grande lavoro. Quando il club mi ha contattato non ho esitato a dare la mia disponibilità. Secondo me la rosa ha le qualità per ottenere la salvezza, primo obiettivo insieme al migliorare i ragazzi. Ogni volta che ho affrontato questa società, ho sempre percepito metodo, organizzazione e professionalità per questo sono orgoglioso di far parte di questa realtà». Una realtà che attende risposte già domenica 7 dicembre contro il Ravenna. «Vedremo il sistema di gioco più calzante: potremo fare il 4-3-2-1 ma potremo anche difendere a cinque se c’è da difendere un risultato. Oltre allo schema lavoreremo i principi, lavorando nella testa dei giocatori e puntando sulla crescita individuale». E il mercato? «È prematuro parlarne. A mio avviso le risorse ci sono già e dobbiamo tirare fuori il meglio da ognuno di loro». Quindi sugli under? «La sostenibilità del club è fondamentale e i giovani sono una risorsa, ma per me la differenza principale è tra giocatori forti e quelli che lo sono meno».

Il placet della politica

Infine il sindaco Matteo Franconi: «Ringrazio Millozzi per il lavoro fatto in questi anni e quello che verrà fatto nei prossimi mesi. Sarà fondamentale il lavoro per permettere l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione. Da parte nostra c’è massima disponibilità. Negli incontri avuti ho capito la reale potenzialità e la volontà di fare dei nuovi imprenditori in grado di investire non solo sul calcio, ma in grado anche di dare un futuro a questa città. A partire dai miglioramenti allo stadio che con l’attuale presidente avevamo giù in mente di fare». 

I numeri dell’affare

Mezzo milione di euro. È il prezzo che pagherà il fondo brasiliano Sportheca per acquisire il controllo del Pontedera. Una cifra che sarà pagata in più tranche. Al momento i brasiliani hanno versato solo una caparra: 50mila euro in attesa del closing dell’operazione. Affare che andrà chiuso entro il prossimo 31 dicembre con il versamento di altri 200mila euro. I restanti 250mila saranno pagati nel corso del 2026. Qualora i brasiliani dovessero fare marcia indietro, l’attuale proprietà tratterrà i 50mila euro già versati, i 200mila euro da versare entro fine mese e applicherà una penale pari ad altri 50mila euro.

Chi è Sportheca

Sportheca è un fondo brasiliano che opera nel settore sportivo e tecnologico, con una particolare attenzione al calcio e alla gestione innovativa dei club. È considerato una realtà solida dal punto di vista finanziario e con un forte background nell’innovazione digitale applicata allo sport. Sportheca – che fa capo all'amministratore Eduardo Tega -  nasce in Brasile come piattaforma di investimento e sviluppo dedicata al mondo dello sport. La sua missione è quella di connettere capitale e tecnologia per trasformare il modo in cui le società calcistiche vengono gestite. Non si limita a fornire risorse economiche: il fondo porta con sé competenze nel campo della digitalizzazione dei processi sportivi, dall’analisi dei dati delle performance degli atleti fino alla gestione della sostenibilità delle filiere e dei rapporti con i fornitori. Il suo modello si distingue perché unisce la dimensione finanziaria a quella tecnologica. Sportheca investe in club e progetti sportivi, ma allo stesso tempo sviluppa strumenti digitali per migliorare la governance, la trasparenza e la valorizzazione dei giovani talenti. In questo senso, si presenta come un attore capace di portare innovazione gestionale in un settore spesso legato a logiche tradizionali. Dal punto di vista economico, Sportheca è stato descritto come una realtà finanziariamente solida, in grado di garantire investimenti immediati e di sostenere progetti di medio-lungo periodo. La sua forza non sta solo nella disponibilità di capitale, ma anche nella capacità di attrarre partner e di costruire reti internazionali. Questo lo rende un fondo con potenzialità di crescita significative, soprattutto in Europa, dove il calcio rappresenta un terreno fertile per sperimentare nuovi modelli di business e di innovazione tecnologica. 

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