Il Tirreno

Pontedera

Caos Pd Pontedera, parla Sonia Luca: «Su di me un veto manco fossi Netanyahu». Il conflitto tra aree dietro la crisi

di Francesco Paletti

	Sonia Luca
Sonia Luca

L’assessora pontederese è stata esclusa dalle liste e punta il dito su Nardini che non ha risposto al ritiro della candidatura di Lazzereschi

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PISA. «Su di me c’è un veto, nemmeno fossi Netanyahu: ormai sono quasi certa che nella lista del Pd pisano non avrò alcun posto». La verità arriva nel tardo pomeriggio di ieri, dalla voce della diretta interessata, ossia Sonia Luca, 39 anni, avvocata e assessora alla Casa e al Bilancio del Comune di Pontedera (Pisa). Ma anche, e in questo caso soprattutto, l’ex candidata in pectore dell’area riformista del Pd per la Valdera. Al termine di un’altra giornata di voci e ipotesi, ma anche di silenzi e informazioni fatte trapelare a mezza bocca. Cerca di sorridere e di sdrammatizzare, Luca, ma ci riesce solo a metà perché l’amarezza è tanta e la ferita è ancora aperta.

Non importa se ieri è arrivato anche il passo indietro ufficiale di Katia Lazzereschi, 69 anni, candidata della stessa area Pd, invero preannunciato già da un paio di giorni. «Ritiro la mia disponibilità ad essere candidata al consiglio regionale della Toscana nella circoscrizione di Pisa» ha scritto in una lettera inviata alla segretaria nazionale Elly Schlein e, per conoscenza, pure a quello regionale Emiliano Fossi e al commissario della federazione pisana Vinicio Peluffo. E a poco è servito anche l’appello del segretario comunale di Pontedera Francesco Papiani che, in mattinata, aveva inviato una lettera ad Alessandra Nardini e Antonio Mazzeo, «le due figure più autorevoli del Pd provinciale» per chiedere «un gesto di maturità e responsabilità» dando «riscontro alle richieste avanzate da sindaci e amministratori e dall’Unione comunale del Pd, contribuendo così a ricucire la frattura e a restituire unità e credibilità al partito in vista della scadenza elettorale ormai imminente». Ossia a reinserire in lista Luca.

Il conflitto tra Mazzeo (bonacciniani) e Nardini (maggioranza)

Una mossa che, però, ha reso ancora più esplicita la posta in palio, l’ennesimo conflitto interno al Pd pisano fra l’area bonacciniana, il cui esponente di punta è Mazzeo, e quella che fa riferimento alla segretaria nazionale Schlein, a Pisa guidata dalla Nardini. A rispondere, infatti, è stato soltanto il primo, presidente del consiglio regionale in carica e candidato alle regionali di ottobre: «Ho letto che è emersa la disponibilità di Katia Lazzereschi, che ringrazio, a fare un passo indietro per permettere a Sonia Luca di entrare in lista e credo che questa potrebbe essere una soluzione in grado di recuperare quel rapporto di unità e credibilità che tu chiedi».

L’assessora regionale Nardini, invece, non ha risposto. La sintesi la fa l’assessora pontederese: «Il risultato è che la Valdera sarà chiaramente sottorappresentata nella lista pisana. Vero che ci sarà Alessandra Nardini come capolista, ma è anche l’unica, dato che sia sul versante femminile che maschile tutti gli altri candidati sono radicati in altri territori della provincia» spiega. Come a dire che in Valdera, o si opta per l’assessora regionale uscente, oppure bisogna votare un candidato espressione di altre aree territoriali.

La posizione di Giani

Ufficialmente l’ultima parola non è ancora detta: la chiusura delle liste, infatti, è fissata per le 13 di domani. Lo stesso presidente della Regione ricandidato, Eugenio Giani, è intervenuto per fare da paciere. «Tutto può succedere, ma non credo che la situazione cambierà» ha detto verso le 18 l’assessora pontederese. Un paio d’ore dopo la conferma: il segretario comunale Papiani, infatti ha ricevuto anche la telefonata del responsabile organizzazione nazionale Igor Taruffi, il quale avrebbe spiegato che la rinuncia di Lazzereschi non sortirà alcun effetto perché, altrimenti, si creerebbe un precedente nazionale, dunque la lista del Pd pisano per le regionali resterà composta da sette nomi. “Game over” insomma. Anche se i dem della città della Piaggio rimangono sulle barricate.

Pure ieri sera, infatti, è saltata la Festa dell’Unità del popolare quartiere di “Fuori del Ponte”, che sarebbe dovuta iniziare due giorni fa. Motivo: «Non c’è alcuna unità da festeggiare» hanno scritto i militanti della storica sezione “Bertelli”. Confermata per il momento anche l’autosospensione dal Pd dei vertici del partito pontederese. Non solo il segretario comunale e i suoi collaboratori, ma anche il sindaco Franconi e tutti gli assessori e i consiglieri del Pd. Dovrebbe essere così almeno fino all’assemblea comunale di venerdì 19, cui parteciperà anche Taruffi.  

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