Sandro Banchellini, l’ultima telefonata prima della morte in Fi-Pi-Li: cuore grande, sorriso buono era amico del Tirreno
Il volontario 48enne della provincia di Pisa è stato travolto e ucciso da un mezzo pesante all’altezza di Lavoria: l’ultima chiamata l’ha fatta a un fotoreporter del nostro giornale
LATIGNANO (PISA). L’ultima telefonata l’ha fatta a un fotoreporter del Tirreno, poco prima delle 13 di mercoledì 25 settembre. «Sto andando a Montecatini Valdicecina per le ricerche della nonna e del suo nipotino dispersi dopo l’alluvione, ti aggiorno». Sandro era così. Al centro del mondo. E non perché avesse la pretesa di sentirsi protagonista. Tutt’altro. Sandro era l’esatto opposto del protagonismo. Sandro era cuore e anima, altruismo e generosità. Sandro Banchellini aveva 48 anni ed è morto nel primo pomeriggio di mercoledì 25 settembre sulla strada di grande comunicazione Firenze-Pisa- Livorno, travolto da un camion dopo che si era fermato, con ogni probabilità per un guasto alla jeep della Protezione civile che stava guidando.
L’uomo dei “Dannati”
Morto sulla Fi-Pi-Li. Quell’arteria che monitorava ogni giorno, che era diventata per lui quasi una missione. I gruppi “I dannati della Fi-Pi-Li” su WhatsApp erano opera sua. Li aveva inventati lui per aggiornare tutti sulle code, sugli incidenti, sui tratti chiusi per lavori. Perché Sandro era questo. Una persona al servizio della comunità.
Cuore grande e sorriso buono
Volontario storico, costantemente impegnato in ogni attività sociale, sempre pronto a partire nei casi di emergenza: che fosse un acquazzone, un incendio, una tempesta di vento. Sandro indossava la giacca da volontario e partiva. E chiamava il giornale. Perché al Tirreno Sandro voleva bene. «Vi dico io cosa è successo, così siete precisi nelle informazioni. Sono felice di darvi una mano». Sandro era così. Dava senza chiedere niente in cambio. E quando leggeva l’articolo figlio delle sue informazioni chiamava e si complimentava: «Grandi ragazzi, siete velocissimi. Avete già pubblicato la notizia online».
Amico del Tirreno
Sandro aveva negli occhi la gioia di sentirsi utile, il cuore gonfio di amore verso il prossimo. Ed è morto su quella strada maledetta di cui ha denunciato mille volte le criticità. In pubblico e in privato. «Ma come si fa ad avere una strada così? La Fi-Pi-Li è pericolosa. Troppo pericolosa». Si, Sandro. La Fi-Pi-Li è pericolosa. E mentre la politica aspetta e annuncia, tu, Sandro, su quella maledetta lingua di asfalto di cui conoscevi ogni buca, ogni disservizio, ogni assurdità, ci hai perso la vita.